Sono trascorsi già 35 anni dalla tragica scomparsa di Rino Gaetano, avvenuta in un drammatico incidente stradale a Roma il 2 giugno 1981, ma il tempo non ha scalfito la memoria del giovane cantautore calabrese, originario di Cutro, dal talento innovativo, che ha scritto canzoni avanguardiste e ancora in grado di parlare alla società attuale. A lui, e alla sua musica, è stata dedicata un’intera giornata del Festival artistico “Il Federiciano” di Rocca Imperiale.
Il borgo in provincia di Cosenza, famoso per le sue stele di ceramica affisse alle abitazioni del centro storico, contenenti poesie famose, canzoni di importanti esponenti del mondo musicale, ma anche versi di autori emergenti, adesso ospita anche le parole della canzone Aida, immortalate in pregiate mattonelle di ceramica maiolicata. Nel percorso in versi che, come in una sorta di antologia a cielo aperto, custodisce tra i suoi vicoli i testi di Dacia Maraini, Alda Merini, Lawrence Ferlinghetti, ma anche quelli di autori della musica italiana, come Mogol, Mango, Eugenio Bennato, Omar Pedrini, non potevano mancare le impronte del genio Gaetano, rappresentate da quella che è considerata, unanimemente, la sua canzone più poetica: Aida. Il brano è un ritratto simbolico della nostra nazione, l’Italia, osservata nel periodo che va dal fascismo alla guerra, dal dopoguerra agli scandali e alle difficoltà enormi degli anni 70, ed è quanto mai attuale in questi anni strozzati dalla crisi economica.
Alla cerimonia di presentazione della stele al pubblico, ha partecipato il nipote del cantautore, Alessandro, che, dopo una breve chiacchierata col direttore artistico del festival, Giuseppe Aletti, in cui ha spiegato di aver regalato alla Biblioteca Comunale di Rocca Imperiale il libro sull’amato zio, dal titolo Quando il cielo era sempre più blu. Rino Gaetano raccontato da un amico, scritto da Enrico Gregori, la prima parte dell’omaggio è volta al termine con l’esecuzione della canzone in acustico.
In serata, sul lungomare, il ricordo del compianto artista è continuato con il concerto della «Rino Gaetano Band», unica band ufficiale, capeggiata sempre dal nipote Alessandro, che ha coinvolto i numerosi astanti, di ogni fascia d’età, tutti intenti a cantare e ballare, lasciandosi trasportare da tante musiche che hanno impreziosito le esistenze di più generazioni.