A poche ore dall’efferato delitto di Cassano gli investigatori tentano di ricomporre ogni tassello sulle modalità dell’agguato. La vittima, Antonella Lopardo, 49 anni, del posto, era a cena con il marito Salvatore Maritato, con precedenti alle spalle, quando d’un tratto bussano alla porta.
La donna si alza per andare ad aprire, ma prima di farlo tenta di sbirciare dalla finestra laterale che ha una tenda al suo interno. I sicari hanno visto un’ombra ed hanno fatto partire una scarica di colpi da un kalanshnikov – calibro 7.62 – AK 47). Per la vittima non ci sarà scampo, morirà all’istante. Subito dopo il sicario abbandona il campo. Ad attenderlo un complice in auto. Compiuto il delitto, dei due si sono perse le tracce. I carabinieri della compagnia di Cassano, si sono recati sul posto, hanno perimetrato l’area per i primi rilievi. Salvatore Maritato è stato sentito al fine di assumere un primo orientamento circa le ragioni dell’agguato. L’uomo non avrebbe fornito indicazioni significative, né è riuscito a riconoscere i sicari a causa del buio. Tra le ipotesi prevalenti la tesi secondo cui il vero destinatario dei killers fosse proprio Salvatore Maritato, coinvolto nell’ambito dell’operazione antimafia Omnia nel 2000. A coordinare le indagini in una prima fase il sostituto procuratore del Tribunale di Castrovillari Flavio Serracchiani, successivamente il fascicolo è transitato alla distrettuale antimafia di Catanzaro. Marito e moglie erano in casa da soli. La figlia vive al Nord e appresa la notizia è subito scesa a Cassano. Disposto l’esame autoptico.