Omicidio Pepe-Abbruzzese, condannato a 20 anni di reclusione l’ex boss di Cassano all’Ionio Tonino Forastefano, oggi collaboratore di giustizia. Assolti il 45enne vibonese Bruno Emanuele e il 37enne cassanese Andrea Martucci. Così ha deciso il gup distrettuale di Catanzaro al termine del giudizio con il rito abbreviato, emettendo la sentenza di primo grado nell’ambito del procedimento teso a fare luce sul duplice delitto consumatosi nell’ottobre del 2003 a Cassano. In quella occasione vennero assassinati Fioravante Abbruzzese, ritenuto a capo dell’omonimo clan degli zingari, e Eduardo Pepe.
L’agguato era avvenuto a lungo la strada provinciale Cassano-Lauropoli, dove killer a volto coperto avevano affiancato la Smart con a bordo Pepe e Abbruzzese e aperto il fuoco con un fucile, una doppietta calibro 12, e una pistola calibro 9.19, caricata a proiettili 9.21.
Le indagini degli inquirenti avevano stretto il cerchio attorno a Tonino Forastefano alias “Tonino il Diavolo” (difeso dall’avvocato Claudia Conidi) che secondo la tesi accusatoria avrebbe procurato l’autovettura (una Lancia Thema) e le armi utilizzate per compiere l’agguato, Andrea Martucci, difeso dall’avvocato Nicola Rendace, e Bruno Emanuele, difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Giancarlo Pittelli (quest’ultimo sostituito in udienza dall’avvocato Enzo Galeota). Oltre all’accusa di omicidio, ai tre si contestava anche la detenzione illegale di armi e la ricettazione (l’auto era provento di furto).
Al termine della propria requisitoria, il pm distrettuale aveva chiesto la condanna all’ergastolo per Forastefano e Martucci e l’assoluzione per il vibonese.
Il gup ha assolto Bruno Emanuele e Andrea Martucci, infliggendo a Forastefano una condanna a 20 anni di reclusione.