È quanto dichiara il Sindaco Stefano Graziano che attraverso il Sottosegretario ai beni e alle attività culturali Anna Laura Orrico ha chiesto un incontro urgente al ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo Dario Franceschini.
Destinata anche al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, all’assessore regionale alla pubblica istruzione Maria Francesca Corigliano, al Presidente della Provincia di Cosenza Antonio Iacucci, nella lettera il Primo Cittadino ribadisce che la vigilanza e la tutela di questo patrimonio che è della Calabria intera e dell’Italia, non possono essere più affidate alla sola buona volontà, alla passione dei singoli amministratori e alle scarsissime risorse dei Comuni.
Non può esserci tutela, salvaguardia e promozione del ricco patrimonio archeologico calabrese – sottolinea – se manca nei territori e tra i residenti la consapevolezza di quanto queste tracce possono rappresentare come vero e durevole valore aggiunto, in termini di economia, di differenti turismi e di marketing territoriale. Rendere maggiormente fruibile un sito archeologico significa, anzi tutto, salvare dall’oblio la Storia e l’identità di un territorio, reprimere le violenze inaudite perpetrate a danno della nostra stessa terra, garantire presidi di controllo e comunicare al mondo il valore esperienziale di una destinazione turistica.
Serve – continua il Primo Cittadino – una maggiore attenzione da parte del Ministero, della Regione e di tutti gli enti preposti, affinché anzi tutto la vigilanza sia più capillare ed efficace. All’abbandono di questi posti di inestimabile ricchezza e valore bisogna rispondere con una progettazione e comunicazione strategica che sia da sostegno concreto e quotidiano all’impegno che le amministrazioni comunali, da sole e senza risorse, soprattutto nei piccoli centri come Paludi, continuano a portare avanti. Il contributo più prezioso deve venire, tuttavia, anche dal basso, a partire dai residenti, dal mondo delle associazioni, soprattutto dalla rete scolastica regionale e dalla capacità che le istituzioni locali devono saper mettere in campo, sedendosi finalmente attorno ad uno stesso tavolo anche per progettare sviluppo e marketing territoriale e non soltanto per condividere legittime azioni di reazione e protesta rispetto alle tante e troppe emergenze che limitano lo stesso diritto di cittadinanza delle nostre popolazioni. (comunicato)