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Operazione antibracconaggio nella Sibaritide: cardellini usati come richiami vivi

Importante operazione antibracconaggio della Polizia Provinciale nella Sibaritide

Gli Agenti della Polizia Locale della Provincia di Cosenza (già Polizia Provinciale), su precisa disposizione del Comandante dott. Rosario MARANO, nell’ambito di una mirata attività di controllo del territorio della Sibaritide finalizzata al contrasto di reati ambientali hanno effettuato un’importante operazione di contrasto al bracconaggio a danno di avifauna protetta. Teatro dell’operazione un terreno agricolo in agro di Corigliano-Rossano, in cui gli Agenti dipendenti dal Comando di Cosenza e dai distaccamenti di San Giovanni in Fiore e Cariati hanno scoperto un’illecita attività di uccellagione effettuata con diverse gabbie/trappola al cui interno erano detenuti dei cardellini maschi, usati come richiami vivi.

Nel corso dell’operazione di Polizia Giudiziaria sono stati quindi sequestrati penalmente 19 uccelli, tutti appartenenti a specie particolarmente protette. Trattasi di 15 cardellini, di cui 2 giovani e 4 verzellini, di cui 3 giovani; sequestrate altresì 7 gabbie/trappola e 1 gabbia.

Tutto il materiale sequestrato è stato posto a disposizione dell’autorità giudiziaria. Rilasciata invece con successo, in habitat idoneo, la fauna selvatica liberata.

«Si è trattato di un’importante operazione nella lotta al bracconaggio – ha commentato la Presidente della Provincia Rosaria Succurroche mi rende orgogliosa del nostro Corpo di Polizia Locale, sempre in prima linea a difesa dell’ambiente e della fauna selvatica che va protetta da simili raccapriccianti reati che colpiscono esseri viventi innocenti e indifesi. La Provincia di Cosenza persegue una linea di assoluto rigore nei confronti di coloro che si macchiano di tali atti illegali e cruenti ai danni del patrimonio faunistico. Ringrazio il Comandante Marano e, suo tramite, tutti i nostri Agenti che quotidianamente si impegnano nel contrasto di un fenomeno negativo e preoccupante frutto di insensibilità, inciviltà e crudeltà». Tutti gli elementi investigativi hanno consentito di deferire in stato di libertà una persona, indagata per le ipotesi di reato di uccellagione, uso di trappole, cattura e detenzione di uccelli appartenenti alla fauna particolarmente protetta e furto venatorio.

Si precisa che tutte le attività poste in essere dal personale di polizia operante e il conseguente deferimento alla Procura della Repubblica di Castrovillari sono provvedimenti adottati d’iniziativa degli stessi operatori procedenti e che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte a indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna. (comunicato stampa)

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