ROSSANO Tre assoluzioni e conferma di 23 condanne. Si chiude così il secondo grado di giudizio nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Carambola” portata a termine dai carabinieri contro un presunto spaccio di droga tra Rossano, Corigliano e Cassano all’Ionio. Nella giornata di ieri la Corte d’Appello di Catanzaro ha dato lettura del dispositivo di secondo grado con cui vengono confermate 23 condanne, una assoluzione (quella di Pasqualino Veronese) e disposte altre due assoluzioni (per Simone Aiello e Gennaro Scura). Le indagini erano partite dal novembre del 2011, quando i Carabinieri di Rossano tentavano si fare piena luce sul tentato omicidio di Antonio Manzi detto “Tom Tom” avvenuto nel 2011 a Torre Pisani e sulla morte per overdose del giovane Roberto Tedesco. Si apriva così un’intensa attività di intercettazioni telefoniche, pedinamenti, appostamenti, sequestri e localizzazioni degli apparecchi telefonici attraverso l’individuazione del ponte radio o “cella” di volta in volta agganciati dagli apparecchi telefonici nel corso delle varie comunicazioni al fine di localizzare le zone dalle quali partivano le telefonate.
Gli inquirenti volevano risalire a mandanti ed esecutori materiali, mentre si scopriva un mondo sottostante inquietante: il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, dei furti, delle ricettazioni, delle rapine e del porto illegale di arma da fuoco. L’arco temporale sondato è il biennio 2011-2012.
La compravendita derivante dallo spaccio ed i furti era la principale fonte di sostentamento degli indagati, alcuni dei quali si avvalevano finanche del supporto dei minorenni. Tra gli arrestati, molti i rossanesi coinvolti in questa indagine, tra cui Antonio Calarota, il cognato del presunto boss Nicola Acri. Venticinque le condanne inferte in primo grado dal gup, mentre di recente si è dato avvio al secondo grado nell’ambito del quale la Procura aveva presentato appello avverso l’assoluzione di Veronese e il collegio difensivo avverso le condanne. La Corte ha assolto anche Simone Aiello, che in primo grado era stato condannato alla pena sospesa di 6 mesi di reclusione e Gennaro Scura, che in primo grado era stato condannato alla pena sospesa di 4 mesi di reclusione.
Gli imputati sono stati difesi dagli Avvocati: Giuseppe Zumpano, Giovanni Zagarese, Ettore Zagarese, Francesco Nicoletti, Pasquale Di Iacovo, Giovanni Bruno, Antonio Sanvito, Ersilia Minisci, Antonio Pucci, Andrea Salcina, Vincenzina Mazzuca, Rosetta Rago, Andrea Accoti, Franco Oranges, Maria Giovanna Greco e Barbara Servidio.