SIBARITIDE Operazione “Carambola”: è prevista per il prossimo 14 novembre la sentenza di secondo grado per gli imputati coinvolti nella maxi inchiesta che ruota attorno ad un presunto spaccio di sostanze stupefacenti. Dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro, il procuratore generale ha chiesto la conferma del verdetto emesso in primo grado dal Gip di Castrovillari all’esito del giudizio abbreviato, che si concludeva con ben 25 condanne e una assoluzione. Le indagini, poi sfociate nella maxioperazione, sono partite nel novembre del 2011 nell’ambito dell’attività investigativa dei Carabinieri sul tentato omicidio di Antonio Manzi detto “Tom Tom” avvenuto nel 2011 a Torre Pisani e sulla morte per overdose del giovane Roberto Tedesco. Seguono intercettazioni telefoniche, pedinamenti, appostamenti, sequestri e localizzazioni degli apparecchi telefonici attraverso l’individuazione del ponte radio o “cella” di volta in volta agganciati dagli apparecchi telefonici nel corso delle varie comunicazioni al fine di localizzare le zone dalle quali partivano le telefonate. Gli inquirenti vogliono risalire a mandanti ed esecutori materiali. Si scopre invece un mondo sottostante inquietante: il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, dei furti, delle ricettazioni, delle rapine e del porto illegale di arma da fuoco. Il tutto negli anni a cavallo tra il 2011 1 il 2012. L’area d’interesse: Rossano, Corigliano e Cassano. Tra gli arrestati, molti i rossanesi coinvolti in questa indagine, tra cui Antonio Calarota, il cognato del presunto boss Nicola Acri.