Si tratta, però solo di uno “spostamento” di quello che è diventato il luogo-simbolo di tutti i movimenti di lotta per il diritto alla salute che dalla fine del 2019 sono nati in Calabria; i comitati di Cariati riferiscono, infatti, che ci saranno presidi itineranti nei luoghi di aggregazione estiva, continuando a mettere “con le spalle al muro”, e attraverso il tam-tam dei media regionali, nazionali ed esteri una classe politica e uno stato colpevole di non intervenire, uccidendo così la speranza dei calabresi di essere a pieno titolo italiani e non “l’altra Italia” alla quale non vengono riconosciuti i diritti fondamentali.
La prova provata è quello che è accaduto con la proroga del commissariamento della sanità in Calabria, la cui inefficienza è riconosciuta persino dalla Corte Costituzionale.
“Non abbiamo avuto remore a lasciare a un nuovo servizio sanitario lo spazio da noi occupato per mesi – dichiarano i Comitati cariatesi – ma noi continueremo la nostra lotta tra la gente, insieme ai cittadini e ai turisti che chiedono da undici anni la sicurezza sanitaria che può dare un ospedale pubblico”. E aggiungono: “Lotteremo ancora, incessantemente, per ottenere il reinserimento del nostro ospedale nella rete ospedaliera regionale e per dire basta all’approssimazione, all’abbandono istituzionale, agli interessi privati che privano di tante risorse la nostra sanità”.
Così, dunque, prosegue la protesta, ormai conosciuta ovunque e che, dicono i militanti, si prospetta particolarmente aspra nei prossimi mesi, in assenza di risposte alle legittime istanze.
Nell’imminenza, ci sono in programma sit-in vari luoghi della cittadina, oltre ad assemblee e momenti di riflessione condivisa, come in occasione della presentazione del libro “Ho visto. La grande truffa nella sanità calabrese” scritto da Santo Gioffrè e pubblicato nel 2020 da Castelvecchi. L’evento si svolgerà in forma di dibattito con l’autore ed è previsto per il prossimo 19 agosto. (Comunicato stampa)