Otto Torri. Mensa, verifichiamo rispetto filiera corta. Si usano prodotti territorio?

CORIGLIANO-ROSSANO. Non possiamo che apprezzare il gesto di attenzione paternale, a dire il vero anche simpatico e goliardico, del Sindaco di Corigliano-Rossano che nella giornata di ieri (lunedì 7 novembre) ha voluto sedersi insieme alle alunne ed agli alunni di una scuola cittadina nell’orario della mensa, per tentare di verificare personalmente modalità e qualità del servizio.

Un gesto, ancora una volta affidato ai canali social privati del Primo Cittadino e non alla comunicazione istituzionale ed ufficiale dell’ente, che ripetiamo può dirsi apprezzabile e sicuramente di buona volontà. Esso, tuttavia, risulta sia di fatto che di diritto inadeguato ed insufficiente ad offrire alle famiglie l’esatta garanzia del rispetto, da parte della società affidataria del servizio, delle precise prescrizioni contenute nello stesso capitolato speciale approvato dall’Amministrazione Comunale.

APPELLO OTTO TORRI AL SINDACO: COLLABORIAMO

È quanto dichiara Lenin Montesanto, direttore di Otto Torri sullo Jonio, associazione europea che da un quarto di secolo è pubblicamente impegnata sui temi della sovranità ed educazione alimentare, rivolgendo al Sindaco ed all’Amministrazione Comunale un appello pubblico a collaborare con gli strumenti previsti e nelle modalità e sedi prescritte rispetto all’obiettivo condiviso di offrire ai bambini ed alla bambine della Città un servizio mensa di elevato livello, da più punti di vista.

Che il Sindaco, così come egli posta su Facebook, abbia mangiato bene e sia stato bene seduto insieme ai bambini seduti a mensa rappresenta sicuramente una bella notizia sulla quale possiamo tutti esprimere un like ed un sorriso.

I GUSTI SOGGETTIVI DEL SINDACO NON POSSONO ESSERE UNA GARANZIA

Ma – continua – dovrebbe essere chiaro ed evidente allo stesso Primo Cittadino che la verifica della qualità complessiva dei prodotti utilizzati per preparare i pasti erogati nell’ambito di un servizio pubblico non può coincidere né col blitz festoso e personale dello stesso sindaco a mensa (che è soltanto l’ultimo stadio del processo in un servizio del genere), né tanto meno con i gusti e le aspettative per quanto rispettabili ma del tutto soggettive, in termini di qualità del cibo, della persona Flavio Stasi.

MENSA, I CONTROLLI COMPETONO AD ALTRI ORGANI E RAPPRESENTANTI

Premessa ed indiscussa, quindi, la buona fede del Sindaco – aggiunge – è quanto mai doveroso chiarire, per trasparenza e correttezza di comunicazione in un ambito che riteniamo delicatissimo, quale è appunto quello della sovranità e dell’educazione alimentare, che gli unici controlli nel merito del servizio in questione (sulle derrate e nelle cucine, più che alla consegna del piatto finale sul tavolo) competono e competeranno ad altri organi e rappresentanti, tanto dell’Azienda Sanitaria Provinciale quanto del comune e degli stessi rappresentanti delle famiglie.

 VERIFICHIAMO NELLE CUCINE E NELLE DISPENSE, NON SEDENDOCI CON I BAMBINI

È pertanto con spirito di assoluta e leale collaborazione – prosegue il direttore di Otto Torri – che siamo a totale disposizione, sia come associazione che come candidati membri della prevista commissione mensa ad affiancare il competente settore comunale nella verifica approfondita, non sedendoci con i bambini nelle scuole ma andando direttamente nelle cucine e prima ancora nelle dispense, per verificare i prodotti selezionati dalla società affidataria per la preparazione dei pasti erogati alle nostre figlie ed ai nostri figli.

 OMISSIVA COMUNICAZIONE ALLE FAMIGLIE SUI MENÙ GIORNALIERI

Allo stato, purtroppo, la riduttiva comunicazione trasmessa attraverso l’app prevista alle famiglie che hanno iscritto i loro figli a mensa, per l’evidente omissione di dati essenziali per la corretta informazione del consumatore (genitori e alunni), non soltanto non consente di verificare simultaneamente il rispetto scrupoloso dei criteri qualitativi prescritti nel Capitolato Speciale  approvato e previsto dal Comune, in particolare agli articoli 6-7 (Caratteristiche degli alimenti utilizzati – Fornitura e stoccaggio derrate alimentari), segnatamente la stagionalità e la territorialità dei prodotti; ma soprattutto non corrisponde, alla chiara indicazione, prevista sempre nel citato Capitolato, di preferenza per prodotti di stagione ed a filiera corta, così come espressamente prescritto in particolare agli articoli 15 e 17 (Prodotti biologici, tipici, tradizionali. Prodotti a freschezza garantita – Norme per l’applicazione dei menù).

 PASTA E SUGO, QUICK O BASTONCINO E INSALATA? NESSUNA GARANZIA? ANZI

Il limitarsi a comunicare alle famiglie, così come è stato fatto con l’app sin dallo scorso giovedì 2 novembre, pasta e sugo, prosciutto cotto, insalata e mela/pera oppure pasta e lenticchie, quick, insalata e frutta o, ancora, pasta e tonno, bastoncini e fagiolini e banana non soltanto – spiega il direttore di Otto Torri – non offre alcuna garanzia sulla qualità, sulla filiera territoriale e sulla genuinità dei prodotti ma, dalla evidente selezione di alcuni prodotti (ad esempio quick, che dovrebbe essere formaggio e bastoncini che dovrebbero essere di pesce), risponde ad una chiara visione globalizzata, esclusivamente commerciale e di scarsa qualità dell’alimentazione non certamente ispirata al valore autentico delle produzioni locali e di una regione che può vantare un tasso di biodiversità agroalimentare tra i più altri d’Europa.

 FRUTTA? IN QUESTO PERIODO DOVREBBERO ESSERCI SONO CLEMENTINE

Qualche riflessione e qualche domanda semplicissima, in attesa di poter effettuare gli adeguati controlli in cucina e sulle derrate, non seduti con i bambini, prima.

In una terra in cui, in questo solo periodo dell’anno, le clementine di stagione rischiano di essere svendute in altri mercati o di marcire a terra o sugli alberi, in un servizio pubblico locale di mensa nelle scuole non dovrebbe esserci altra frutta, solo clementine, fino ad esaurimento.

VIENE USATO L’EXTRAVERGINE DEL TERRITORIO O CALABRESE?

In una regione che è seconda in Italia per produzione olivicola, l’unico extravergine usato nelle mense pubbliche dovrebbe essere quello di elevata qualità dei nostri territori. È così?

E stesso discorso andrebbe fatto anche per il formaggio, quello vero, quello fatto col latte vero e non di plastica, le cui differenti varietà e formati rappresentano una delle eccellenze di questa terra e di questo territorio. Per non parlare del pane, della pasta e pure del pesce.

SONO STATE COINVOLTE LE ASSOCIAZIONI DEI PRODUTTORI LOCALI?

È, questo, il criterio che sta seguendo la società incaricata del servizio mensa? Si o no?

Sono state coinvolte tutte le associazioni e reti di produttori del territorio?

 DIFENDIAMO LA SALUTE FISICA ED ECONOMICA DEI TERRITORI

Ci auguriamo – conclude Montesanto – che l’Amministrazione Comunale, segnatamente l’assessore al ramo Alessia Alboresi che dovrebbe anche più sensibile alla questione ed alla quale abbiamo già trasmesso una nota analoga nei giorni scorsi, voglia sostenere le attese di quanti come noi ritengono

di fondamentale importanza, per lo sviluppo eco-sostenibile e durevole dei territori, per la formazione, la crescita e la salute fisica dell’infanzia ed economica delle popolazioni, tanto più in una regione con le maggiori percentuali di obesità infantile, sia il rispetto dei principi di sovranità alimentare, economia circolare, filiera corta, stagionalità, di tutela e promozione della qualità autentica dei prodotti e dei cibi e piatti locali; sia soprattutto il contrasto alla diffusione, tanto più nella scuola pubblica, di prodotti e cibi troppo raffinati, non esattamente tracciabili, ricchi di conservanti ed additivi chimici, con scarse percentuali degli elementi naturali essenziali che dovrebbero invece qualificarli o comunque prodotti in serie industriale.

(Fonte: Otto Torri sullo Jonio)

comunicato stampa

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