(Giuseppe Antoniotti, già sindaco di Rossano) – Non è certamente di oggi la notizia della possibile realizzazione di un un parco eolico-fotovoltaico nel nostro mare “Impianto ibrido per la generazione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolica e fotovoltaica, con ubicazione offshore avente potenza complessiva di 540 MW, da realizzarsi nei comuni di CORIGLIANO ROSSANO, CROSIA, CALOPEZZATI e PIETRAPAOLA ” il parco eolico/solare galleggiante sarà composto da 28 pale eoliche, disposte su tre file, alte 160 metri l’una, con un diametro di rotazione di 236 metri, posate ognuna su piattaforme triangolari galleggianti larghe 150metri, lunghe 137 e profonde 80. Ma dico vogliamo approfondire,ci poniamo una domanda importante , ” che impatto visivo avrà il parco eolico/solare offshore a largo della costa di Corigliano-Rossano, Crosia,Calopezzati, Mandatoriccio e Pietrapaola” . Altri invece, in Comuni limitrofi sempre in Calabria, la domanda se la sono posta e hanno già la risposta pronta come Il Sindaco di CROTONE che dice NO allo stesso insediamento, ma dicono NO ALLE PALE EOLICHE IN MARE, (progetto simile al nostro) VENTUNO SINDACI DI ALTRETTANTI COMUNI DELLA PROVINCIA DI CATANZARO, tra cui il Capoluogo che hanno scritto al presidente della Regione Roberto Occhiuto, chiedendo un incontro allargato agli eventuali responsabili tecnici e amministrativi di Settore, allo scopo di “scongiurare effetti irreversibili sul fronte della salvaguardia ambientale, della valorizzazione turistica e della tenuta economica e occupazionale delle comunità coinvolte” dalla proposta di realizzazione di un parco eolico offshore in un’ampia porzione delle acque del Golfo di Squillace.
I sindaci spiegano alcune preoccupanti criticità in merito all’impianto che, seppur posizionato a una notevole distanza, sarà comunque visibile dalla costa, comportando così un impatto tutt’altro che trascurabile dal punto di vista della compromissione del bene paesaggistico. Inoltre, possono prefigurarsi importanti alterazioni ambientali sulla flora e sulla fauna marine. Di conseguenza, appaiono evidenti i rischi che potrebbero derivare alla cosiddetta economia del mare sia dal punto di vista del turismo, sia da quello di altri comparti: dalla pesca professionale in primis, cui vanno aggiunti ulteriori servizi più complessivamente legati alla presenza di infrastrutture portuali”. Nella lettera a Occhiuto, i sindaci fanno inoltre notare che “tale scenario, con tutti i suoi profili di preoccupante indefinitezza, già nel recente passato ha indotto le Giunte e i Consigli comunali di alcuni dei Comuni interessati ad approvare formalmente atti deliberativi con cui, nel presentare le necessarie osservazioni tecniche alla Capitaneria di Porto e agli altri Enti competenti, é stato espresso un netto dissenso rispetto all’ipotesi di installazione del parco eolico offshore”.
Da qui, la richiesta di incontro dei 21 sindaci con il capo del governo regionale. DETTO QUESTO, DA EX SINDACO che ha sempre tutelato il mare ostacolando le trivellazioni a mare, difendendo le nostre coste tramite demolizioni e bonifiche di fabbricati abusivi, ho avvertito la necessità di contattare i Sindaci STASI e AIELLO per metterli a conoscenza di alcune informazioni tecniche del tutto negative che ho assunto da un luminare ingegnere ferrato in materia e conoscere il loro parere in merito all insediamento delle pale eoliche nel nostro mare. I Sindaci Stasi e Aiello hanno dimostrato sensibilità verso tale problematica e convenuto di organizzare un incontro a breve con i Comuni interessati. Oggi avverto la necessità di chiedere ufficialmente ai Sindaci di Corigliano Rossano, Crosia, Calopezzati, Mandatoriccio, Pietrapaola e ai rispettivi Consigli Comunali (che specifico non hanno competenza al rilascio di autorizzazioni varie), se hanno deciso di rimanere in silenzio e rinunciare a salvaguardare il nostro mare e le nostre coste oppure determinarsi attraverso deliberazioni consiliari per un No secco al progetto visto che nulla di positivo e nessuna agevolazione vedrà mai il territorio da questa scellerata futura realizzazione. Mi domando e chiedo inoltre, perché tanto dibattito e confronto anche serrato sul progetto Baker Hughes nel porto di Corigliano che comunque prevede lavoro e non inquina e invece il silenzio tombale su un insediamento che oltre all’impatto visivo che deturperebbe le nostre coste, non prevede nessuna occupazione, non agevola il territorio sui costi dell energia oltre a vincolare seriamente lo sviluppo turistico di questa nostra zona turistica. (comunicato stampa)