Lo ripetiamo: noi, da queste colonne, lo avevamo detto. “Fate prevenzione”, “pulite il sottobosco”. E invece si è continuato a pensare a tutt’altro. Come se la montagna fosse un qualcosa che non fa parte di questo territorio. Peccato, davvero peccato. Perché da dodici giorni sono andati in fumo quasi 1500 ettari di una delle più belle zone montane del Comune di Longobucco: monte Paleparto. Oltre a vari incendi in zona Piana dei Venti a Rossano, dove sono state lambite anche alcune abitazioni. A Paleparto la situazione è disastrosa: alcuni imprenditori che lavorano con la legna dei boschi si sono visti distruggere, grazie al fatto che l’incendio è stato preso sottogamba sin dall’inizio, diversi ettari di bosco. Parliamo, in un caso, di un’azienda che ha perso ben oltre 200 ettari di bosco. Terribile. In questi dodici giorni è mancato il vento forte. E per fortuna! Pensate un po’ se ci fosse stato vento… Inutile girarci intorno, seppur da Calabria Verde dicono il contrario: la gestione degli incendi finora è stata fallimentare. In tutto. Nella prevenzione, innanzitutto. Si, perché con una buona campagna di prevenzione sia la Regione che i Comuni avrebbero potuto evitare questo immane disastro. Il generale Aloisio Mariggiò, commissario di Calabria Verde, ieri l’altro lo abbiamo incontrato in contrada Piana dei Venti. Chiamato dal Sindaco di Rossano, Stefano Mascaro, per rendersi conto di quanto sta avvenendo anche nel territorio rossanese. Mariggiò ci ha detto che le emergenze sono tante, in Calabria. Ed è vero. Un ente che può contare su 1200 persone. Ma quante di queste sono in grado di fronteggiare incendi di vasta portata? L’intervento dei Canadair e degli elicotteri antincendio non sono sufficienti. Anzi, molti voli vengono dirottati altrove. Giovanni Pirillo, Sindaco di Longobucco, ieri ci ha detto che su Paleparto c’erano due Canadair in azione. Non ne siamo così sicuro come il Sindaco. Mariggiò ci ha detto che l’incendio di paleprto era stato dichiarato spento quattro giorni fa. Evidentemente gli hanno detto una gran cavolata, i suoi sottoposti. Perché il grande rogo di Paleparto non si è mai spento. Qui abbiamo la forte impressione che il tutto sia stato preso con forte leggerezza. Non ci si è resi conto della vastità dell’incendio. I danni all’ecosistema, con anidride carbonica a dire basta, alla fauna e alla flora sono inestimabili. Ci vorranno vari decenni per ricostruire il tutto. I colpevoli sono certamente chi appicca i roghi. Ma le istituzioni inermi e superficiali hanno le loro precise responsabilità. Vincenzo Scarcello, coordinatore de “Il Coraggio di Cambiare” ha fatto il punto sulla faccenda. Elicotteri e Canadair sono uno spreco di risorse. Sono stati spesi, secondo Scarcello, almeno 1,4 milioni di euro per pagare i voli. Ma la stima è al ribasso. Bastava spenderne anche un quarto per fare della buona prevenzione con la pulizia del sottobosco. Ma a maggio o giugno. Non ora. La riforma Maida ha le sue colpe, secondo Scarcello. Ha smembrato il Corpo Forestale. Personale competente. Oggi, invece, i risultati sono questi. Qualcuno dovrà pagare. Non ci possono essere degli impuniti. Le responsabilità sono anche di chi ha preso sottogamba una tragedia annunciata. C’è di cui vergognarsi, per questa scellerata gestione. E Facciolla avrà il suo da fare.