Sarà presentato alla stampa lunedì 11 settembre alle ore 11:30 il progetto “In Ruins 2023” che si svolgerà presso il Parco archeologico, tra i Musei di Amendolara e Sibari.
Promosso dall’Associazione Archeofuturo sin dal 2018, In-ruins è un programma di residenza diretto da Maria Luigia Gioffrè e Nicola Guastamacchia con la co-curatela di Nicola Nitido e Roberta Garieri, dedicato a esplorare potenzialità dell’incontro tra arte contemporanea e archeologia attraverso il transitorio insediamento di artisti, curatori e ricercatori nei pressi di siti monumentali della Calabria. In-ruins ripensa il territorio attraverso Il suo passato, rende un’rea nota storicamente (non topograficamente) come Sibaritide luoghi di condivisione e porta, nel cuore di territori periferici rispetto ai centri principali di produzione e fruizione artistica, la sperimentazione urgente e attuale di artisti internazionali. Affondando le radici in un pensiero meridiano e mediterraneo, il progetto mira a rileggere non solo il patrimonio archeologico, ma anche mitologie, tradizioni e storie delle comunità stesse che da generazioni lo custodiscono.
La residenza In-ruins è realizzata quest’anno in collaborazione con Fondazione Elpis e tocca per la sua quinta edizione la provincia di Cosenza, presso il Parco Archeologico di Sibari. Quest’area del territorio calabrese, nota topograficamente come Sibaritide, vide il sorgere, lo sviluppo, l’espansione e il declino della grande polis di Sibari; qui furono impiantati, in epoche successive alla distruzione della città greca, sovrapponendosi in parte alle sue rovine, prima il centro di età classica di Thurii e poi quello romano di Copia. Questa stratificazione eccezionale rende Sibari uno dei siti più estesi e importanti del Mediterraneo fino alla piena età romana. Il Parco comprende il Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, l’Area Archeologica di Parco del Cavallo e il Museo Archeologico Nazionale di Amendolara.
Gli artisti selezionati tramite open call per l’edizione 2023 sono:
Arie Amaya-Akkermans (Colombia);
Beatrice Celli (Italia);
Akshay Mahajan (India);
Matilde Sambo (Italia);
Traslochi Emotivi (Italia).
A questa selezione si aggiungono Simon Bellouard (Francia) e il duo Cañadas&Murua (Spagna/Cile), la cui partecipazione, insieme alla già selezionata Beatrice Celli, è resa possibile grazie al programma di mobilità europea per artisti internazionali Culture Moves Europe promosso dall’Unione Europea e implementato da Goethe-Institut.
Fin dalla sua prima edizione, In-ruins valorizza pratiche artistiche multidisciplinari e di ricerca. In questa direzione, le artiste e gli artisti coinvolti, come negli anni precedenti, operano attraverso media differenti: fotografia, video, performance, scultura, ricerca accademica, tutti volti a sviluppare un’ottica molteplice per rispondere a un linguaggio complesso e stratificato da tempo, storia e storie, ovvero quello dell’archeologia.
Alla conferenza stampa, che si terrà nella sala conferenze del Museo nazionale archeologico della Sibaritide, oltre agli artisti, saranno presenti Maria Luigia Gioffrè – fondatrice e codirettrice di In Ruins, Nicola Guastamacchia – codirettore di In Ruins, Nicola Nitido – responsabile della curatela e della produzione per In Ruins, Filippo Demma, Direttore del Parco di Sibari e responsabile ad interim della Direzione regionale dei musei della Calabria, Antonello Ciminelli, consigliere comunale e già sindaco di Amendolara, e Giovanni Papasso, sindaco di Cassano All’Ionio.
«Si tratta – ha commentato il direttore del PAS Filippo Demma – di una nuova iniziativa tesa a promuovere lo sviluppo locale su base culturale dell’intera Sibaritide. L’obiettivo è far conoscere ancor di più su scala internazionale il nostro Parco, il nostro Museo e la storia dell’Antica Sybaris. Oltre che delle prime impressioni degli artisti e dei loro progetti, nel corso della conferenza stampa programmata per lunedì mattina, parleremo anche della sinergia istituzionale messa in campo grazie alla collaborazione con i Comuni di Amendolara e Cassano All’Ionio».
Comunicato stampa