Nel corso del dibattimento, sono stati ascoltati alcuni familiari dell’imputato nonché R.F., presidente di una nota associazione di volontariato di Rossano molto attiva nel sociale e nell’aiuto alle famiglie bisognose, e D. S. A., docente scolastico. I testi sono stati sottoposti ad una gragnuola di domande da parte dell’avv. Ettore Zagarese e del Pubblico Ministero dr. Manera.
I testimoni avrebbero tutti confermato sia la condotta protettiva del giovane, spesa in favore della propria famiglia che tentava di preservare dalle continue vessazioni alle quali il genitore la sottoponeva, sia il desiderio di Alessandro Manzi di potersi affrancare attraverso lo studio dall’ambiente in cui viveva e la sua volontà di crearsi una vita diversa trovando in ciò l’ostacolo del genitore.
È stata infine acquisita la relazione della dr. Figoli, consulente dell’imputato, che ha tracciato un profilo del giovane e le ragioni che lo avrebbero portato ad un gesto estremo, al quale sarebbe stato indotto dal perdurare di una condotta abusante del genitore ai danni suoi e dei familiari.
Per la prossima udienza saranno raccolte le conclusioni della pubblica accusa e del difensore, dopo le quali il collegio giudicante si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza.
(comunicato stampa)