Dal 30 settembre scorso ben 19 posizioni organizzative del Comune di Rossano sono scadute. Si tratta di una spesa che ricade sul personale di 115mila euro. La giunta Mascaro, appena dopo il suo insediamento, aveva prorogato di tre mesi (01/07/2016 – 30/09/2016) tale strumento utile a far guardagnare qualche soldino in più agli “operativi” funzionari della macchina comunale.
Attualmente le posizioni organizzative, dunque, risultano bloccate, seppure la configurazione riorganizzativa posta in essere dal segretario comunale nonché capo dell’anticorruzione e della trasparenza rimane inalterata. Infatti la dirigenza “affari istituzionali” è stata spacchettata in quattro dirigenze delegate così rappresentate: Benedetta De Vita (turismo), Lina Cetera (personale), Paolo Fontanella (servizi sociali, Luigi De Simone (segreteria del sindaco). La situazione interna alla macchina comunale è in continua evoluzione. Il sindaco Mascaro intende metterci mano, in maniera graduale evitando provvedimenti traumatici, ascoltando le parti e, soprattutto, tenendo in considerazione i principi meritocratici in capo al personale. Tra questi l’assegnazione delle posizioni organizzative che, talvolta, vengono distribuite non tanto per meriti quando per compiacenza politica.
Ed è proprio questa la grande sfida del futuro, che potrebbe distinguersi dal passato allontanando una volta per tutte la vecchia quanto logora pratica dei “protettorati”. Dai cui effetti ne discende l’inefficienza e l’incapacità di una certa burocrazia. Tale mentalità trova il terreno fertile soprattutto in una società dove nessuno risponde a nessuno. E quando qualcuno mette in moto il meccanismo delle responsabilità ecco che s’affaccia l’assurdo fenomeno dello scarica barile. Non è mai colpa di nessuno. Di certo solo un dato: a pagare sono i cittadini con le tasse.