PLATACI. In occasione del Santo Natale l’Associazione socio-culturale di Plataci intitolata “Jete”, cioè vita, che da diversi anni opera nel territorio Jonico a favore della tutela e della salvaguardia delle persone più fragili tra cui gli emigrati ed i profughi, quest’anno ha promosso una bella iniziativa benefica con l’obiettivo di avvicinare e scaldare il cuore di chi proprio a Natale vive la sofferenza della povertà e della solitudine.
Ecco allora che, oltre a portare un sorriso a chi non ha tanti motivi per sorridere, quest’anno l’Associazione “Jete” ha inteso distribuire non solo sorrisi ma dei piccoli doni agli ospiti dei Centri di Accoglienza. Si tratta, secondo quanto ha rivelato Katia Brunetti (nella foto), portavoce dell’Associazione e Operatrice presso il Centro SAI di Plastaci che fa parte degli analoghi Centri SAI (Centri di Accoglienza e Integrazione) di strutture destinate all’accoglienza e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati politici presenti nei comuni di Plataci, San Lorenzo Bellizzi e Alessandria del Carretto. Assumendo le sembianze di Babbo Natale, questa volta al femminile, la generosa Katia Brunetti, in collaborazione con gli altri operatori del Centro, ha organizzato e dato vita a un tour che, partito da Plataci, ha toccato Villapiana, Piana di Cerchiara,
Cerchiara-Paese, San Lorenzo Bellizzi, Trebisacce, Albidona e Alessandria del Carretto regalando
un sorriso a tutti e contribuendo a creare la mitica atmosfera del Natale.
Al termine del lungo tour tra gli ospitali paesi dell’Alto Jonio che, come è noto, a partire dal primo dopoguerra, hanno provato sulla propria pelle la sofferenza della migrazione, la dinamica e generosa “Babba Natale” Katia Brunetti ha inteso ringraziare tutti gli operatori e le operatrici del Centro SAI per aver contribuito all’organizzazione del tour ed ha augurato, a nome di tutta l’Associazione “Jete”, un felice e sereno Natale a tutti e in particolare a chi vive situazioni di povertà e di disagio.
Pino La Rocca