Manifesteranno dopodomani 28 aprile a Roma, per chiedere il riconoscimento del loro lavoro e della professionalità acquisita. Dalla Calabria partiranno in più di 250, i più numerosi d’Italia, più di cento dal catanzarese, un altro centinaio da reggino e gli altri da Rossano. Sono i tirocinanti della giustizia, per un totale in Italia di duemila seicentocinquanta lavoratori, che dal 2010 svolgono tirocini formativi negli uffici giudiziari (ex lg 147 / 13 ). “Parliamo di operatori – ha detto il segretario di Funzione Pubblica Cgil Calabria Alfredo Iorno – che sotto l’impropria formula di “tirocini formativi”, hanno in realtà svolto funzioni ben precise e carico di lavoro, e sarebbe davvero ora che lo Stato li facesse uscire da questo status”. Uno strumento improprio, insomma, il tirocinio, “per il personale che opera a tutti gli effetti in servizi essenziali al funzionamento dei tribunali – ha detto ancora il segretario del Pubblico impiego di Cgil Calabria – supplendo alla grave carenza d’organico del comparto giustizia, carente di diecimila unità nel Paese”. I duecentocinquanta tirocinanti degli uffici giudiziari calabresi, insieme a Funzione Pubblica Cgil Calabria, saranno a Roma con i colleghi di tutta Italia dopodomani, la mattina in piazza Cairoli dalle 9 alle 13, e il pomeriggio in piazza Montecitorio dalle 14 alle 19. Lavoratori ex cassintegrati, in mobilità e disoccupati che hanno finora garantito la prosecuzione delle attività con una retribuzione al di sotto della soglia di sussistenza. Ma cosa è accaduto negli anni? Nel 2013, dopo anni di formazione presso gli enti locali, nella legge di stabilità fu previsto un finanziamento per proseguire la formazione direttamente con il ministero della Giustizia all’interno degli uffici giudiziari, nel 2014 il finanziamento è stato raddoppiato, con un impegno di 460 ore per ogni lavoratore, dando vita al “perfezionamento” del percorso formativo.
Con il Milleproroghe la scadenza al 31 dicembre scorso è stata spostata al prossimo 30 aprile. “Da sempre svolgiamo lavoro vero e proprio a fianco del personale interno degli uffici giudiziari – dicono i tirocinanti della giustizia calabresi – sottoposto come è noto da eccessivi carichi di lavoro. Nonostante percepiamo solo un rimborso spese. Diciamo basta – concludono – al lavoro nero e chiediamo finalmente lavoro vero”.
Precari giustizia, il 28 aprile la manifestazione a Roma
I 2.650 tirocinanti che da cinque anni operano nei tribunali di tutta Italia rischiano di essere mandati a casa a fine mese. Il sindacato: “Sono veri e propri rapporti di lavoro subordinato, devono essere contrattualizzati”Cgil e Fp Cgil il 28 aprile, martedì prossimo, saranno in piazza a Roma per chiedere “il riconoscimento del lavoro dei 2.650 tirocinanti della giustizia che da cinque anni operano nei tribunali di tutta Italia e che il 1 maggio rischiano di essere mandati a casa”.I lavoratori tirocinanti della giustizia – ex cassintegrati, lavoratori in mobilità e disoccupati – dal 2010 svolgono tirocini formativi negli uffici giudiziari del Paese e, supplendo alla grave carenza di organico del comparto, garantiscono la prosecuzione delle attività con una retribuzione al di sotto della soglia di sussistenza. La forma del tirocinio per Cgil e Fp Cgil “è stata utilizzata in modo improprio per mascherare veri e propri rapporti di lavoro subordinato: l’attività lavorativa deve essere riconosciuta attraverso un percorso di contrattualizzazione”.Per questo, dopo le iniziative territoriali dello scorso 17 aprile, la mobilitazione di confederazione e categoria continua martedì prossimo con una manifestazione nazionale a Roma, articolata in due presidi: dalle 10 alle 13 in piazza Cairoli (lato Ministero della Giustizia) e dalle 14 alle 19 in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati.(FONTE COMUNICATO)