La principessa bizantina Teofano, sposa di Ottone II e imperatrice del Sacro Romano Impero è sempre stata considerata una delle personalità più interessanti della storia europea. Nell’estate del 982 la giovane imperatrice tenne corte in Calabria, nella città di Rossano.
Gennaro Mercogliano nel suo ultimo libro “L’imperatrice Teofano e il Codex”, pubblicato da Ferrari Editore, elabora una suggestiva ipotesi che fa risalire a quel regale soggiorno la traslazione del Codex Purpureus Rossanensis, uno dei più importanti monumenti della miniatura cristiana orientale, scritto su pergamena purpurea, particolarmente utilizzata per il suo pregio presso la corte imperiale di Bisanzio.
Un volume intellettualmente avvincente che apre, senza dubbio, nuove sfide di ricerca per il Codex Rossanensis e la Storia ma che si propone anche come uno strumento di studio per approfondire la conoscenza della civiltà bizantina in Calabria.
Il testo sarà presentato il 25 giugno a Rossano (CS), nell’ambito di una conferenza dedicata che si terrà alle ore 18 nella Sala Rossa di Palazzo San Bernardino.
Particolarmente qualificato sarà il palco dei relatori. Dopo i saluti introduttivi dell’arcivescovo di Rossano-Cariati Giuseppe Satriano è prevista una lectio brevis di Filippo Burgarella, docente di Storia bizantina presso l’Università della Calabria. Seguiranno, insieme a quello dell’autore, gli interventi di Crescenzo Paolo Di Martino (storico), Franco Joele Pace (storico/saggista) e Settimio Ferrari (editore del volume). Durante la conferenza saranno proiettate immagini per illustrare gli spunti proposti.