Hanno un nome gli assassini del piccolo “Cocò”, Nicola Capolongo, il bimbo di tre anni assassinato assieme al nonno e alla compagna di questi due anni fa in Calabria. I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Cosenza hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della procura distrettuale antimafia di Catanzaro, a carico di due indagati Cosimo Donato, 38 anni, e Faustino Campilongo, 39 anni (già in carcere per estorsione), per il triplice omicidio di Giuseppe Iannicelli, della compagna Ibtissam Touss e del bambino, i cui corpi vennero rinvenuti carbonizzati all’interno di un’auto: i tre erano stati uccisi con diversi colpi di pistola. L’efferato omicidio del piccolo “Coco’” aveva suscitato anche l’attenzione di Papa Francesco, che gli aveva rivolto un pensiero e una preghiera in occasione dell’Angelus in piazza San Pietro, il 26 gennaio 2014. Le indagini, spiegano gli investigatori, “oltre a ricostruire il triplice omicidio sin dalle sue fasi preparatorie, hanno consentito di individuare il movente, documentare la sua connotazione tipicamente mafiosa ed evidenziare le dinamiche criminali insistenti nel territorio della Sibaritide”. Secondo i carabinieri Iannicelli portava sempre con sé il bambino, come scudo protettivo per dissuadere i suoi nemici dal compiere agguati nei suoi confronti. I dettagli in una conferenza stampa prevista alle 11 presso il Comando provinciale dei Carabinieri di Cosenza.
(Fonte: Repubblica.it)