Ma andiamo per ordine. Iniziamo con una notizia neutra: siamo riusciti a non farci strappare, ieri (si votava a Santi Anargiri) il ruolo, per il nostro sindaco, di Coordinatore Regionale delle Città dell’Olio. In realtà si tratta della prosecuzione del mandato che era di Mascaro, interrotto dalla nascita del nuovo comune.
Autorità Idrica Calabrese ed Ato Rifiuti – Qui la storia e lunga e gli attori (non) protagonisti più d’uno. L’Autorità Idrica della Calabria (AIC) è l’ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per il servizio idrico integrato, nel territorio comprendente l’intera circoscrizione regionale. All’AIC è trasferito l’esercizio delle competenze spettanti agli enti locali in materia di gestione delle risorse idriche.
Il 15 marzo del 2108, a solo pochi giorni dalla nascita di Corigliano-Rossano, (perchè?! A chi è interesato non attendere qualche giorno per far partecipare la città nuova?) l’autorità si dota del Regolamento per l’elezione della prima Assemblea regionale dell’Autorità Idrica (https://portale.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/news_pdf.cfm?7035&7035). Si voterà dopo due giorni. L’allora sindaco di Corigliano, Geraci, pur potendo votare per la sua città, (per la provincia di Cosenza sarebbero stati quattro i comuni da eleggere, sopra i 15 mila abitanti, vedi tabella A, nel link) preferisce “sostanzialmente votare per San Giovanni in Fiore” ( Don Giusè, quando hai voglia ce lo spieghi perché proprio San Giovanni in Fiore?). L’ex sindaco di Rossano, invece, preferisce non votare proprio, ravvisando nel regolamento una macchinazione tecnico-amministrativa ai danni della nuova città, facendo mettere a verbale e proponendosi di ricorrere al TAR per invalidare l’elezione. Intanto, Corigliano Calabro, rappresentata (con la facoltà di voto) dal suo ex sindaco che si è sempre dichiarato “strenuo difensore dell’ex città”, porta a casa ZERO VOTI! Non si è nemmeno votato da solo! Per la provincia di Cosenza, su un totale di quaranta membri dell’Assemblea, vengono eletti i sindaci dei Comuni di: Cosenza, Rende, Acri, Montalto Uffugo, Scalea, Amantea, Castrolibero, Trebisacce, Luzzi, Aiello Calabro, Spezzano Sila, Bianchi, Longobucco, San Lorenzo Bellizzi e, appunto… San Giovanni. Intanto, il 10 aprile 2018 il Commissario Bagnato viene ufficialmente messo al corrente della vicenda ma, evidentemente, soprassiede e non dà corso ad alcuna vertenza legale o amministrativa.
A fine luglio 2019, viene eletto presidente dell’AIC regionale, il sindaco di Rende, Manna. Il giorno dopo, il nostro sindaco, porgendo gli auguri al collega, dichiara. “Corigliano-Rossano non può assolutamente restare fuori. Siamo di fronte ad una situazione assurda e paradossale che rappresenta, purtroppo, una delle tante incresciose eredità lasciateci dalla gestione commissariale. Un’assenza grave, frutto di un errore ancor più grave, che ci stiamo impegnando a correggere”, dichiarando (come dimostrato) una madornale inesattezza, imperdonabile per un sindaco di una città di 80 mila abitanti. Dimostrando, tra l’altro, o di non essere minimamente al corrente della benché minima procedura storica di quell’ente, o peggio, di proteggere di fatto il suo sostenitore (ancora per molto?) Geraci. In ossequio al vecchio vezzo da Prima Repubblica, dalla quale è totalmente circondato, Stasi si esalta nell’arte dello scaricabarile. Quali sarebbero le colpe di Bagnato? Quelle di non aver impugnato il regolamento dell’AIC? Beh, nemmeno Stasi pare averlo fatto, in quanto sembra non essere stato conferito alcun incarico legale né esterno e né interno affinché si correggesse questa stortura… O forse, caro sindaco, dell’Acqua, come di altro, è più comodo occuparsene dietro gli striscioni col megafono…
Eppure, con la nascita del AIC, i comuni hanno dovuto ad essa cedere le loro competenze sul tema idrico. L’Autorità si occupa anche di tariffe. Con le falle ataviche della nostra rete idrica, con tutto ciò che la popolazione di Corigliano-Rossano patisce, guardando inerme i rubinetti a secco, non serviva esserci? Non era lei, colui, che scendeva in piazza per la difesa dell’acqua pubblica?
Su, s’impegni un po’ di più…
Anche il lavori dell’ATO rifiuti (leggasi bene: rifiuti…) di Cosenza (presidente il sindaco di Rende Manna) li ha seguiti come uno spettatore alla tv, seduto in poltrona, con birra e hamburger, fino al timido sussulto del 4 settembre scorso, in cui ha proposto “un tavolo periodico di discussione tra l’Ato Cosenza e le forze sociali”… ZERO TITULI, anche qui, sindaco.
Ma il vero acme della capacità di rappresentatività di Corigliano-Rossano, deve essere ancora raggiunta.
É il 20 agosto 2019. E’ passata appena una settimana della pessima figura politica fatta su Porto, ZES e Pesca dall’assessore Malavolta dinnanzi al Consiglio Comunale, e alla città. Stasi (a quei tempi ancora i due si parlavano…), delega ufficialmente (vedasi Protocollo interno) Malavolta, assessore alla Pesca alla riunione… del Parco Nazionale della Sila!
Si estende per 73.695 ettari ed è composto da 19 comuni, (9 sono in Provincia di Cosenza: Acri, Aprigliano, Bocchigliero, Casali del Manco, Celico, Corigliano-Rossano, Longobucco, San Giovanni in Fiore, Spezzano della Sila) compresi in 3 province (Cosenza, Crotone e Catanzaro). Anche in questo ente, la città di Corigliano-Rossano è il comune più grande.
Fa caldo, a Lorica, e non solo per la temperatura. Bisogna eleggere TRE nuovi membri della Comunità del Parco (vedasi richiesta del Ministero dell’Ambiente N° PMN 19229 del 01.08.2019). I rappresentanti delle altre province accusano i “cosentini” di volerla fare da padroni e richiedono in base al principio della territorialità, un eletto a provincia. Qualcuno chiede un rinvio.
Il delegato del nostro comune associandosi dice, autorevolmente ed esclusivamente il suo illuminante parere (“ come nuova amministrazione, intendono dare il loro contributo attivo”, testuale dal verbale – Comunità del Parco, del 20.08.2019, pag.3). Si susseguono i conciliaboli, le proiezioni, e le discussioni “normali” in questi casi.
Nel gruppo dei “ cosentini”, informalmente, come testimonia un presente, interviene il nostro assessore Malavolta (che ha anche la delega alle pari Opportunità, cioè: se non dici nulla al mare non devi dire manco nulla ai monti?). in sostanza, pare che il Vice abbia con molta educazione detto che, essendo nuova, Corigliano-Rossano era lì per essere propositiva, non rivendicava alcun posto e non avrebbe faticato a sostenere i candidati della provincia scelti dagli altri. Tra lo stupore di molti che davano già per scontata la nomina di un rappresentante della terza città della Calabria.
E tu che ti aspetti guerrieri, in giro per la Calabria a difendere la nostra città, ti ritrovi persone educate, che partecipano a riunioni importanti rassicurando di non voler dar fastidio… ignari completamente del ruolo che hanno.
Come se non valesse la pena lottare per aver (OVUNQUE) e un nostro rappresentante. Non sapendo, evidentemente, che il Parco nei prossimi anni, gestirà progetti milionari che sicuramento interesseranno – economicamente e anche sotto il profilo dell’occupazione – il territorio di Corigliano-Rossano (come la Ciclovia della Calabria o i prossimi piani territoriali di marketing).
La riunione viene aggiornata al 5 settembre 2019. Stavolta il delegato da Stasi è l’avvocato Domenico Rotondo, consigliere comunale di maggioranza. Nel verbale, non viene espressa alcuna parola dal rappresentante del nostro Comune. Ancora c’è maretta. Qualcuno abbandona la seduta. Si vota: vengono eletti, il sindaco di Zagarise, Domenico Gallelli, e quello di Celico, Antonio Falcone. Vicepresidente, Pino Capalbo, sindaco di Acri, amministratore capace, a cui facciamo i nostri più cari auguri e al quale, ci rivolgeremo, a questo punto per ogni esigenza riguardante le necessità di Corigliano- ossano. Baci, abbracci, arrivederci e grazie!
Questa giunta non coglie assolutamente la necessità che Corigliano-Rossano ha di essere autorevole, dentro e fuori. E’ l’essenza stessa della città. Il motivo per cui è nata. La totale assenza di carisma e progettualità, che ormai in ogni ente sovracomunale esprimiamo, ci mortificano. E mortificano le nostre opportunità
Basta con gli assessori leoni su facebook, tigri di carta appena dopo Cantinella!
Questo vi hanno chiesto i cittadini, ad ottobre 2017 prima e a maggio 2019 poi. Se non si è capaci, lo si dica. Altrimenti si vada, dopo aver studiato, a difendere i nostri interessi e a portare progetti per il nostro territorio, con determinazione, ovunque. E senza timori!
Caro Stasi, del Comitato Portuale presso l’autorità di Gioia, in cui di cose da dire ne avremmo, abbiamo già parlato, e ci aspettiamo che alla prossima vada lei, “pirsonalmente di pirsona” senza delegare.
Gli enti sovracomunali sono luoghi in cui si assumono decisioni che si riverberano immediatamente sui cittadini (i nostri). In questo momento, i nostri cittadini le prendono (le decisioni) tutti, tranne noi.
Serve come l’aria, una immediata, radicale inversione di direzione. Ma proprio ad “U”. Altrimenti, pagheremo (e salato) per anni scelte fatte da altri.
O, altrimenti, significa che lei, ha già deciso di stare lontano da ogni posizione strategica extra comunale, in modo da non avere responsabilità (sempre più comodo contestare, dicevamo). In ogni caso, controlleremo la sua azione amministrativa.
Ogni atto.
Ogni giorno.
Per il Bene della Città
Luigi Promenzio – Capogruppo al Consiglio Comunale di Civico e Popolare
(comunicato stampa)