È quanto dichiara l’ex sindaco di Corigliano Calabro, Pasqualina Straface, rappresentante del Movimento del Territorio, nel farsi portavoce di una richiesta proveniente da larghi strati della popolazione, con una missiva indirizzata all’attenzione del Presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, dei Deputati della Repubblica Italiana Francesco Sapia, Francesco Forciniti, Elisa Scutellà e della Senatrice Rosa Silvana Abate, del Sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, del Direttore Sanitario Asp Cosenza, Martino Rizzo, del Commissario Asp Cosenza, Vincenzo La Regina, del Commissario Regionale alla Sanità, Guido Longo.
“Attualmente, nel Pronto soccorso coriglianese sono presenti solo quattro medici, che ovviamente non riescono a coprire tutti i turni, e ai quali rivolgiamo un accorato ringraziamento per i sacrifici (stress elevato, niente ferie, ecc.) che stanno facendo per garantire le immediate cure ai cittadini. Per evitare la chiusura notturna del Pronto soccorso di un’area urbana che conta circa 20mila persone – dichiara Straface – basterebbe davvero poco, ovvero l’introduzione di altre due unità per arrivare ad un totale di sei medici, così da garantire una ripartizione dei turni appropriata ed evitare uno sforzo fisico e mentale agli attuali medici presenti che non possono più svolgere il loro lavoro in simili, disumane, condizioni. Segnaliamo, per l’ennesima volta, che nonostante l’ospedale di Corigliano sia munito di uno speciale macchinario che è in grado di processare i tamponi in maniera rapida, nel caso in cui fosse presente all’interno del Pronto soccorso un potenziale paziente Covid, quest’ultimo è costretto a restare in attesa del risultato per giorni. Inoltre, riportiamo all’attenzione dei destinatari che il servizio 118, nell’area urbana coriglianese, molto spesso svolge il lavoro d’intervento con a bordo nessun medico, ma solo con infermieri e delle barelle in uno stato non adeguato agli interventi del caso. Come “Movimento del Territorio” chiediamo, pertanto, un intervento immediato volto alla risoluzione di tali problematiche, riservandoci di presentare in merito un esposto alla Procura della Repubblica”.