Il sindaco Stasi conferma la linea dura e va avanti spedito, si dice pronto anche a mollare in caso di impossibilità a governare. Disertano i dissidenti.
L’arrivo inaspettato del campione d’Europa Daniele Lavia
Poi inaspettatamente arriva in aula il campione d’Europa Daniele Lavia e tutti in piedi in un applauso emozionante rivolto all’autore di una prestazione straordinaria. Prende la parola e ringrazia tutti, partecipando l’entusiasmo di tutta la nazionale al Consiglio. Daniele Lavia prende posto vicino al sindaco e al presidente del Consiglio Marinella Grillo e, suo malgrado, è costretto ad ascoltare contenuti poco confortanti sul piano politico e, soprattutto, in relazione al futuro della sua città. Ascolta attentamente per circa un’ora, poi lascia sotto gli applausi scroscianti di tutti i componenti dell’assise civica e della platea. Riprendono i lavori con il capogruppo del Pd Aldo Zagarese, piuttosto critico con l’azione di governo nonostante una costola del suo stesso partito (la sezione di Schiavonea) questa mattina difendesse le posizioni del sindaco. Il rappresentante di Letta ha sottolineato il dato politico di una coalizione mascherata di civismo che oggi esce allo scoperto mettendo in evidenza le diversità ideologiche presenti al suo interno, con pezzi di Forza Italia che amministrano con un sindaco che si dice di sinistra. Non si fa attendere la replica di Stasi che ribadisce come «tutti i candidati in sede di elezioni amministrative si presentarono con delle liste civiche. «Non è un mistero la mia collocazione a sinistra, riferisce Stasi, e insieme ad altri ho condiviso un progetto. Oggi dico che evidentemente non basta condividere un progetto, ma occorre altro». Con riferimento alla crisi in atto, il primo cittadino ricorda che è pronto a dimettersi nel caso in cui non dovessero verificare le condizioni di poter riprendere l’azione di rilancio amministrativo. Non vuol sentir parlare di bilancini, chiama in causa il progetto di rigenerazione urbana a dimostrazione che gli interventi vengono posti in essere in base alle priorità e alle urgenze e non certo su basi di visioni localistiche. Accusato da più settore di essere contrario alla fusione, Stasi precisa di essere stato sempre favorevole, ma a differenza di altri, lui ritiene che la fusione non rappresenti la panacea di tutti mali, pur ammettendo che molti finanziamenti sono giunti proprio grazie alla fusione. «Progetto in cui credo perché rappresenta una grande e straordinaria opportunità». Nei prossimi giorni, intanto, è prevista la formulazione della nuova squadra di governo.