Trebisacce sarà teatro di una mobilitazione senza precedenti domani, martedì 20 dicembre, con una manifestazione convocata per richiedere a gran voce la riapertura dell’ospedale “Chidichimo”. L’evento, organizzato dal laboratorio politico “Sinistra al quadrato”, ha ottenuto l’adesione di partiti politici, amministratori locali, organizzazioni sindacali, movimenti civici, studenti e personale sanitario.
La molla scatenante della protesta è la persistente chiusura dell’ospedale, nonostante una sentenza vincolante del Consiglio di Stato emessa il 7 gennaio 2020, che impone la riattivazione del presidio entro il 31 dicembre 2023. Gli organizzatori esprimono la loro frustrazione per l’inerzia e parlano di “diritto sacrosanto per la popolazione di Trebisacce e dell’Alto Jonio”.
«Siamo stanchi di aspettare», dichiara un portavoce del movimento “Sinistra”. «Il tempo è scaduto, e la riapertura dell’ospedale Chidichimo è fondamentale per garantire un diritto basilare alla nostra comunità. Chiediamo al governo regionale e al commissario ad acta della sanità di rispettare la sentenza del Consiglio di Stato e di riaprire l’ospedale al più presto».
La manifestazione prenderà il via alle ore 11 con i partecipanti che si dirigeranno in corteo verso l’ospedale Chidichimo. Durante l’evento, sono previsti interventi da parte dei rappresentanti delle associazioni e dei movimenti che hanno aderito all’iniziativa, contribuendo a dare voce a una comunità unita nel suo appello per la tutela della salute.
L’agitazione di domani è più di una richiesta locale. Rappresenta un segnale di forte preoccupazione per la situazione della sanità pubblica in Calabria, mettendo in evidenza la crescente disparità della regione rispetto al resto del paese in termini di accesso ai servizi sanitari. I cittadini di Trebisacce intendono far valere il loro diritto alla salute, sottolineando l’importanza di garantire un adeguato supporto sanitario alla popolazione locale. La mobilitazione è un appello urgente affinché la sentenza del Consiglio di Stato sia rispettata e l’ospedale Chidichimo riaperto per soddisfare le esigenze cruciali di una comunità determinata a difendere la propria salute.