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Quando ogni secondo conta: il progetto della cardiologia di Castrovillari | VIDEO

 C’è un reparto, in Calabria, che ogni giorno combatte contro il tempo. E lo fa con poco personale, ma con tanta determinazione. È la Cardiologia dell’Ospedale di Castrovillari, diretta dal dottor Giovanni Bisignani, che da anni affronta una delle emergenze più sottovalutate del sistema sanitario: la carenza cronica di personale. «Siamo di fronte a un problema ormai comune, quasi inevitabile: la mancanza di medici e infermieri», afferma Bisignani. Una difficoltà che riguarda tutto il Paese, ma che nel Sud diventa più aspra. Eppure, anche in questo contesto, qualcosa si muove: «L’arrivo dei medici cubani ha rappresentato un vero respiro d’ossigeno». Nonostante i limiti strutturali e le risorse ridotte, la cardiologia di Castrovillari ha raggiunto livelli di prestazione pari agli standard nazionali. E non solo. «In alcuni settori siamo un passo avanti – spiega il direttore – come nella telecardiologia, dove stiamo tracciando una strada che vorremmo estendere a tutta la regione».

Il progetto è ambizioso: creare una rete telematica per l’invio immediato dei tracciati ECG, così da abbreviare i tempi di diagnosi e intervento sull’infarto miocardico. «La rete dell’infarto salva vite. Ogni minuto è prezioso. Il nostro obiettivo è trasmettere in tempo reale l’elettrocardiogramma del paziente, così da anticipare l’arrivo in emodinamica». I numeri sono chiari: le patologie cardiovascolari restano oggi la prima causa di morte, superando perfino quelle oncologiche. «È fondamentale ricordare – sottolinea Bisignani – che il rischio si può prevenire. Ma anche quando l’infarto arriva, oggi è possibile intervenire con efficacia, riducendo la mortalità in maniera significativa. A patto di arrivare in tempo». Il reparto è anche l’unico Spoke calabrese dotato di emodinamica, un servizio vitale che però, al momento, funziona solo in fascia oraria ridotta. «Per carenza di personale, il servizio è attivo solo H6, ma finalmente posso annunciare che a breve torneremo H24. Abbiamo trovato nuovi emodinamisti e infermieri», rivela con soddisfazione.

La selezione di queste figure però non è semplice. «Sono ruoli che richiedono alta competenza e specializzazione. E la verità è che spesso i giovani medici non vedono la Calabria come una meta interessante. Cercano grandi centri, stipendi migliori, strutture più moderne». Un problema culturale, oltre che economico. «Dobbiamo rendere le nostre realtà attrattive, creare una rete, offrire formazione e prospettive. Perché la sanità pubblica non può permettersi di perdere il cuore. Né in senso figurato, né in senso clinico». Bisignani non alza i toni. Ma lo dice chiaramente: «La nostra cardiologia è pronta. Abbiamo gli strumenti, la visione, la volontà. Ora serve il supporto, perché il tempo – in questi casi – non è solo denaro. È vita».

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