Ernesto Rapani, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale punta l’indice su un governatore che ragiona a due velocità. «Mario Oliverio si interessa all’alta velocità per la dorsale tirrenica ma non spende una, che sia una, parola per lo Jonio, con il placet dei suoi suoi “yesman” locali. Un territorio che purtroppo è fortemente penalizzato dall’incapacità dei rappresentanti istituzionali del luogo. E in una Calabria di per sé già derelitta per colpa dei suoi amministratori, non ci si può permettere certamente di viaggiare a due velocità come il suo presidente: con la frecciarossa sul Tirreno e con le littorine diesel anni ’50 sullo Jonio perché i tanto sbandierati ma difettosi Swing non viaggiano mai. Di quei 26 milioni da utilizzare esclusivamente per le infrastrutture relative ai trasporti, e assegnati alla Calabria dall’Unione Europea – chiede Rapani – Oliverio ha intenzione di investirne una parte nell’area jonica?
Rapani sollecita, poi, il sindaco di Rossano, Stefano Mascaro a «prendere posizione su politiche asfissianti nei confronti dell’area urbana e della Sibaritide, anche a costo di schierarsi contro i suoi sostenitori. La campagna elettorale è finita ormai da tempo, questo territorio è sempre più abbandonato dagli enti sovracomunali. Che speranze possiamo avere – è un altro quesito che pone Rapani – se i preposti in seno alla Regione si occupano del ripristino delle “mulattiere” piuttosto che farsi carico quotidianamente dei gravissimi problemi che gravano sulla statale 106, non fosse altro che per questioni demografiche? Anziché fare da stampella ad Oliverio bramando postazioni di potere, sarebbe opportuno che qualcuno si occupasse – tuona il coordinatore regionale di Fdi-An – delle questioni importanti che attanagliano il territorio, mettendo al bando quel populismo insulso di cui si circonda.
Sanità, infrastrutture, depurazione, incarichi ad amici e amiche, beghe politiche, nessuna azione di sviluppo turistico, men che meno di prevenzione sismica e dei rischi idrogeologici, ed un’agricoltura in sofferenza per via dei mancati e spettanti contributi non riconosciuti – chiosa Ernesto Rapani – rappresentano la cartina tornasole di un governatore che non ha mantenuto fede agli impegni, che sta superando in peggio il suo predecessore, peraltro spesso criticato aspramente per gli stessi problemi, ragion per cui sarebbe opportuno, con coscienza, prenderne atto e determinarsi di conseguenza».