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Rapimento shock alla Clinica Sacro Cuore di Cosenza: neonata sottratta da una finta infermiera

Momenti di panico nel tardo pomeriggio alla Clinica Sacro Cuore di Cosenza, dove una neonata è stata rapita da una donna travestita da infermiera. La vicenda ha scosso profondamente i familiari, in particolare la madre, che si trovava nella struttura al momento dell’accaduto
Secondo le prime ricostruzioni, la donna, camuffata con un’uniforme da infermiera, sarebbe entrata nella stanza della madre, dichiarando di dover lavare la bambina. Fidandosi della presunta operatrice sanitaria, la madre ha consentito il prelievo della neonata, senza immaginare quanto sarebbe accaduto di lì a poco.
Immediato l’intervento delle volanti della Polizia di Stato e dei Carabinieri, che si sono precipitati sul posto appena ricevuta la segnalazione. Le forze dell’ordine hanno avviato un piano di ricerca a tappeto, raccogliendo informazioni dai testimoni e analizzando i sistemi di videosorveglianza della clinica per ricostruire il percorso della donna e identificare eventuali complici. Al momento, gli inquirenti stanno cercando di accertare le dinamiche del rapimento e le motivazioni dietro l’atto criminoso. L’ipotesi più accreditata è quella di un piano premeditato, organizzato con estrema cura per eludere i controlli della struttura sanitaria. Sono al vaglio anche i protocolli di sicurezza della clinica, per comprendere come sia stato possibile che una persona estranea potesse muoversi indisturbata al suo interno. La notizia ha rapidamente fatto il giro di Cosenza, generando paura e sgomento tra i cittadini. Episodi di questo tipo, per quanto rari, scuotono profondamente il senso di sicurezza delle comunità locali, soprattutto quando avvengono in luoghi considerati protetti come una clinica.

Il ruolo delle telecamere e delle testimonianze

Le immagini delle telecamere di sorveglianza potrebbero essere decisive per individuare la donna. Gli investigatori stanno esaminando ogni dettaglio per ricostruire il percorso della finta infermiera sia all’interno che all’esterno della struttura. Inoltre, sono stati raccolti i racconti di altri pazienti e del personale sanitario, nel tentativo di identificare possibili movimenti sospetti nei giorni precedenti.

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