Corigliano Rossano – Carlo Salvo (CdL): Il prossimo Presidente della Giunta Regionale d’intesa con i nuovi consiglieri eletti, dovrà impegnarsi in primo luogo per dare forma e senso al progetto del comune unico nato dalla fusione di Corigliano e Rossano. Il progetto originario è stato di fatto boicottato e disatteso fino ad oggi da tutti coloro che si sono succeduti alla guida della città. Corigliano-Rossano dovrebbe essere attrattore di turismo per le risorse storiche culturali ovunque diffuse, prime tra tutte il CODEX a Rossano e il Castello a Corigliano, dovrebbe stimolare tutto il comprensorio per uno sviluppo economico armonioso e rapido, dovrebbe essere nuovo punto di riferimento per i giovani in cerca di prima occupazione e per le professionalità del territorio, costrette ancora ad emigrare per far valere le proprie capacità lontano dalla Calabria.
La terza città della Calabria per abitanti, il comune più vasto dell’intera regione, stenta a decollare e ad affermarsi sul territorio e contemporaneamente si acuiscono tutte una serie di problematiche. È sotto gli occhi di tutti il manto stradale colabrodo, alcune zone del territorio sono perennemente al buio per la scarsa o assente illuminazione, la crisi idrica è perennemente in agguato soprattutto in Estate, il sistema fognario è da terzo mondo, i rifiuti non vengono smaltiti e restano accumulati nelle strade. L’incapace gestione politica locale e regionale hanno fatto sinora registrare dei sonori fallimenti, basti pensare al Depuratore consortile di Corigliano Rossano progetto decaduto, all’abbandono del progetto di realizzazione della cittadella degli Uffici in contrada Insiti in modo da conferire centralità alle due municipalità.
Il progetto di fusione è stato visibilmente tradito e mortificato soprattutto da chi doveva portarlo a compimento favorendo le ricadute positive auspicate dai padri della fusione. Si assiste da parte della politica cittadina ad un processo costante e idealmente irreversibile di rinuncia alle prerogative derivanti dalla fusione stessa, di fuga dai privilegi meritati, di scardinamento dei principi costitutivi della stessa città. Un attento osservatore delle dinamiche locali, studiando i comportamenti degli amministratori di Corigliano Rossano potrebbe intravedere in loro non i buoni catalizzatori della fusione bensì i provocatori della Scissione, del ritorno alle municipalità estinte di Rossano e Corigliano. E’ un fallimento ideologico, la predominanza dell’interesse privato, di pochi ma pessimi, rispetto all’interesse collettivo.
Nel nuovo consiglio Regionale della Calabria, se sarò eletto porterò le esigenze di una nuova voglia di città, un nuovo senso di appartenenza a Corigliano Rossano. Il mio impegno costante sarà rivolto al conseguimento di una fusione di fatto: la fusione delle idee e dei progetti che finora è stata avversata. Realizzeremo insieme l’unità nella diversità delle origini e delle culture. Nessuna municipalità dovrà prevalere sull’altra schiacciandola, ciascun cittadino apporterà la propria unicità e la propria ricchezza al servizio del bene comune.
Il 26 Gennaio è un giorno cruciale per il futuro di Corigliano Rossano: cittadini ed elettori recatevi alle urne, non lasciate che siano gli altri a decidere al posto vostro. Premiate le idee vincenti, le professionalità affermate e libere. Il voto alla coalizione di Centro Destra, alla lista Casa delle Libertà e alla mia persona saranno per tutti una scommessa vincente (Comunicato stampa).