E succede ahimè a una Calabria che nell’autunno scorso ha subìto innumerevoli restrizioni imposte dal Covid non perché avesse un indice di contatto parecchio elevato bensì per la scarsità di posti disponibili in Terapia Intensiva, sebbene il tempo a disposizione per reperirli o crearli ex novo. Un danno grave che però non è servito da monito all’attuale governatore Nino Spirlì, in carica al posto della povera Jole Santelli, adesso ancora in difficoltà per la faccenda dell’incapacità di gestire la fase di somministrazione del vaccino antivirus. Una lacuna che ci fa correre il concreto rischio di ripassare dal giallo all’arancione, con quanto ne consegue in termine di rinunce e privazioni per la popolazione, nella gamma di colori da cui si evince il livello di pericolo da Coronavirus per i cittadini.
Una minaccia per la salute pubblica, aspetto prioritario, ma anche un freno alla nostra libertà personale e alla capacità di produrre reddito per moltissima gente. Un problema mica da ridere per chi non ha uno stipendio fisso o comunque degli introiti abbastanza garantiti. In compenso, però, in questa regione abbiamo un ‘simpatico’ presidente imbullonato alla poltrona ben oltre i limiti e la scadenza naturale del suo mandato da… tecnico proprio dall’emergenza Sars-Cov-2, che oggi è impegnato a Roma con il capo Matteo Salvini per farsi dettare la linea da seguire. Un modo di agire che definire fallimentare è poco”.
comunicato stampa