Domani il premier Matteo Renzi sarà in Calabria per inaugurare il Viadotto Italia. Il 10 marzo scorso il Presidente del nel suo intervento al cantiere dell’ultimo diaframma della Salerno-Reggio Calabria, a Mormanno (CS), dichiarò testualmente: “a luglio lo sblocco dei lavori del 3° Megalotto della S.S.106”. Domenica 1 maggio, invece, confermò quanto riferito a Mormanno ospite nella trasmissione “L’Arena” di Giletti su Rai Uno.
Fin qui le promesse. Purtroppo tradite. Il 15 luglio, infatti, in seno all’Assemblea del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici il progetto di ammodernamento del 3° Megalotto della S.S.106 in Calabria, oltre un miliardo di euro di lavori e, soprattutto, un intervento che va ad attenuare l’incidentalità e la mortalità stradale su una delle più pericolose arterie viarie d’Italia, non solo non è stato approvato ma è stato rinviato “a data da definire”.
Eppure le coperture finanziarie per l’opera sono disponibili da anni. Il progetto ha ottenuto l’approvazione di tutti gli Enti che, sull’opera, per effetto della legge Obiettivo dovevano esprimersi. La conferenza dei servizi è stata ufficialmente chiusa il 28 luglio del 2014. L’unico passaggio che manca è l’approvazione del CIPE tramite una delibera che sancisca la pubblica utilità dell’opera che, ad oggi, non c’è e, ciò che è peggio, non ci sarà.
L’Associazione è sorpresa, ancora di più, della puntualità con la quale il Presidente del Consiglio si presenta in Calabria: il 10 marzo, ovvero, circa tre mesi prima delle importanti elezioni amministrative in Calabria ed oggi a tre mesi circa dall’elezione per il Referendum costituzionale. Le amministrative di giugno hanno visto il Pd sconfitto quasi ovunque in favore del M5S. In Calabria, invece, dove il movimento di Grillo non esiste, a vincere la partita è stato il centro-destra (Cosenza e Crotone parlano chiaro). Una prova, questa, che evidenzia quanto i calabresi siano poco sensibili alle promesse e molto più attenti ai fatti.
Domani – c’è da esserne certi – il Presidente Renzi assumerà altri impegni sulla S.S.106.
Certamente lo farà anche in vista del prossimo imminente voto referendario che proprio il Presidente del Consiglio ha legato – attraverso le sue dichiarazioni – non tanto al contenuto stesso del Referendum, che ambisce a modificare la costituzione, ma ad un sondaggio di gradimento sul Governo che, nel caso di una vittoria del no, si dimetterebbe.
L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” pertanto comunica che se entro la metà di settembre non sarà approvata con una delibera CIPE la nuova S.S.106 non esiterà a esprimere il proprio favore per il NO al Referendum costituzionale del prossimo ottobre: saremo impegnati attraverso ogni nostro canale di comunicazione nella promozione di un voto che possa definitivamente sciogliere un Governo che sul tema della S.S.106 ha tradito ogni promessa.