È iniziato dal primo gennaio il passaggio alla ricetta elettronica, ma il formato cartaceo resta ancora operativo in attesa delle direttive definitive da parte del Ministero dell’Economia, Sogei, della Salute e dell’Aifa. Una nuova fase transitoria si apre per garantire continuità ai cittadini, senza interrompere la sperimentazione avviata durante la pandemia.
Dal 2025, tutte le prescrizioni mediche dovranno essere digitalizzate, incluse quelle cosiddette «bianche», non rientranti nel Servizio sanitario nazionale e pagate direttamente dai pazienti. L’obiettivo della normativa è «potenziare il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva e garantire la completa alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico».
Per evitare disagi, la Regione Lombardia ha comunicato a medici e farmacisti la possibilità temporanea di continuare a emettere e accettare prescrizioni cartacee per prestazioni non coperte dal Sistema sanitario nazionale. Le farmacie, in particolare, potranno erogare medicinali sulla base di ricette cartacee non dematerializzate.
Il passaggio alla ricetta elettronica pone sfide importanti per le fasce più anziane della popolazione: secondo i dati Istat, il 30% degli over 65 non ha mai utilizzato Internet, e molti non dispongono di strumenti digitali adeguati. Una problematica che richiede soluzioni per evitare disagi nell’accesso ai servizi sanitari.