Corigliano Rossano – Fra pensieri ed elucubrazioni varie arranca il lavoro di una giunta che, dopo due anni di vita e comunque già fin dal primo giorno, stenta ad ottenere quel grado minimo di credibilità di cui una compagine amministrativa dovrebbe, almeno per una questione di decenza, quotidianamente vestirsi. E’, invece, proprio nel quotidiano che si ravvisano le più grandi manchevolezze programmatiche e sistematiche di figure improvvisate, messe lì per ricoprire una carica e del tutto avulse da quel contesto di tecnica ed esperienza che renderebbe rapido ed effettivo l’intervento sulla comunità. Più volte abbiamo messo in rilievo come l’amministrazione non abbia mai avuto un’idea chiara sulla Città, e come lo stesso Sindaco, nella sua proverbiale e rocambolesca campagna elettorale, non abbia mai presentato un progetto innovativo articolato e strutturato per come dovrebbe confarsi a chi intenda governare la terza città della Calabria. Da ultimo, abbiamo appreso, con il solito stato di sconcerto che ci invade quando veniamo a conoscenza di atti amministrativi, che la giunta comunale con delibera n. 140/2021 ha affidato ad un comitato di tecnici uno studio di fattibilità per un intervento di “rigenerazione urbana della frazione Cantinella” in relazione a un bando da dieci milioni di euro per il finanziamento di progetti di rigenerazione urbana, volti alla riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale. Il tutto perché – secondo quanto dispone l’atto de quo – il personale tecnico in organico al Comune “è impossibilitato a completare l’opera data l’enorme mole di lavoro facente capo al proprio settore” (??… per caso voi lettori state assistendo alla realizzazione di nuove opere pubbliche o all’ordinaria manutenzione di quelle già esistenti?…) ed ancora perché “non è dotato di software specifici che consentono il completamento della progettazione” (ma non dovevamo essere la terza città della Calabria??… è come voler partecipare a un gran premio di formula 1 senza benzina!). Senza voler peccare di presunzione proviamo a fare la cronistoria, seppur per sommi capi, del progetto originario che riguardava la frazione di Cantinella e che trae origine da un finanziamento di 3 milioni di euro in riferimento ai fondi PISU della Regione. La giunta da me presieduta, nel 2009, richiedeva ed otteneva questo finanziamento per destinarlo ad interventi sull’ex Consorzio agrario sito proprio in Cantinella, che avrebbero consentito, in primo luogo, di consolidare questa frazione come centro nevralgico delle politiche agricole della città, ed in secondo luogo, grazie alla realizzazione di un accurato piano di gestione allegato al progetto, di rispondere alle esigenze socio territoriali dei suoi abitanti. Dopo una serie di vicende che si sono susseguite nel corso degli anni e che hanno condotto a diverse varianti al progetto originario, si è arrivati al triste epilogo che questi fondi sono, con tutta probabilità, andati in revoca. Fondi che per quel tipo di progetto e per la realizzazione di quella specifica idea erano più che sufficienti! Ora, dunque, ci si trova di fronte a dover progettare un qualcosa di non ancora definito, su un’area specifica, per cifra astronomica di ben 10 milioni di euro (tre volte tanto la spesa allora preventivata). Importo che si potrebbe investire solo dando seguito ad un imperativo, più morale e razionale che tecnico: rispondere alle esigenze della comunità sociale di Cantinella. E come pensare di ideare qualcosa per una comunità senza coinvolgerne direttamente i suoi appartenenti?.. Altro grande limite, dunque! posto che nell’unità tecnica di progetto avrebbe dovuto – a nostro parere – almeno far parte una delegazione dei cittadini della frazione di Cantinella, ma che, al contrario, sarà verosimilmente il solito progetto “piatto” fatto giusto per spendere soldi pubblici! E così non va bene! (Comunicato stampa).