“Una classe dirigente degna di questo nome ha il dovere di raccogliere tutte le migliori energie per evitare che una tragedia come quella di Amatrice si ripeta in qualsivoglia area a rischio sismico del nostro Paese e la Calabria è sicuramente fra i territori maggiormente interessati dalla funesta probabilità”. Interviene così il consigliere Mimmo Bevacqua, affermando che “in qualità di presidente della Commissione regionale Ambiente e Territorio ho intenzione di calendarizzare una serie di sedute dedicate al tema e, in particolare, avvierò la discussione ricordando anche a tal proposito come con l’approvazione del QTRP, abbiamo sancito tra l’altro alcuni principi cardine indirizzati a quella determinazione di regole certe e non più aggirabili che dovranno rappresentare i riferimenti nella redazione dei piani strutturali e, quindi, nella realizzazione degli interventi edilizi all’interno della nostra regione. Se è vero, com’è vero che, in larga misura, non sono i terremoti in sé a provocare i morti, bensì il crollo degli edifici privi di una mancata messa in sicurezza, dobbiamo appropriarci della piena consapevolezza che l’unica maniera di non attendere inutilmente le lacrime sulle prossime nuove vittime è di puntare con decisione sulla prevenzione, senza se e senza ma. Se il governo centrale deve porre in essere un piano complessivo, pretendendo dall’Europa l’indispensabile flessibilità finanziaria, a noi, legislatori regionali, tocca di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, a cominciare dai 130 milioni destinati alla prevenzione antisismica dal Patto per la Calabria, per la cui realizzazione sarà decisivo l’apporto degli operatori economici, degli intellettuali, delle università e delle organizzazioni rappresentative del mondo produttivo e del lavoro. All’indomani delle dichiarazioni del presidente Oliverio (http://www.ecodellojonio.it/sicurezza-oliverio-incontra-i-tecnici/), il ruolo attivo della Regione, che ha la responsabilità della programmazione degli interventi e del controllo sulla attuazione degli stessi, deve manifestarsi da subito, a cominciare dalla riunione nazionale dei presidenti delle Regioni che si terrà giovedì prossimo, 1° settembre, a Roma. Se dovessimo ridurre il dibattito alla sola costernazione del momento, dimostreremmo una nostra inaccettabile inadeguatezza nello svolgere il ruolo che ci compete nell’essere responsabili del futuro delle nostra gente”.