LE ACCUSE Gli inquirenti contestano ai tre soggetti coinvolti, tutti noti alle Forze dell’Ordine, di essersi reciprocamente sferrati calci e pugni e di aver partecipato alla rissa anche con l’uso di armi. In quella occasione, tutti riportarono lesioni dai diciassette ai quaranta giorni di prognosi. Nello specifico, il personale sanitario diagnosticò trauma cranico facciale, fratture multiple, ferite di arma da taglio. Sul posto intervennero immediatamente i militari traendo in arresto tutti i partecipanti alla rissa, che vennero poi scarcerati su disposizione della Procura. L’arma usata venne posta sotto sequestro per finalità processuali.
IL PROCESSO Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, gli avvocati Meles hanno avanzato varie questioni tecniche finalizzate alla esclusione delle altre parti civili, proponendo una linea difensiva con una diversa ricostruzione del fatto. Il processo è stato aggiornato al prossimo mese di maggio per l’escussione di ulteriori testimoni.
(comunicato stampa)