Al fine di sbloccare il pagamento delle indennità Covid spettanti al personale sanitario della Calabria, il deputato di L’Alternativa C’è Francesco Sapia ha interrogato i ministri della Salute e dell’Economia, cui ha chiesto «se non intendano assumere iniziative urgenti al fine di accelerare sulle relative pratiche»; «quante risorse lo Stato ha inviato alla regione Calabria per incentivare il lavoro dei sanitari nei reparti Covid e da chi e con quali precise procedure e modalità sono state gestite»; «per quali ragioni non sono state corrisposte le indennità in predicato, se lo Stato ha a suo tempo inviato alla Calabria le risorse necessarie».
Già nello scorso luglio, ha ricordato Sapia ai ministri interrogati, lo stesso deputato di L’Alternativa C’è «aveva pubblicamente sollecitato il pagamento delle suddette indennità al personale sanitario impegnato nell’emergenza Covid in Calabria», non più avvenuto, secondo quanto nei giorni scorsi denunciato al procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, dai segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Calabria, Alessandra Baldari, Luciana Giordano e Elio Bartoletti, che al magistrato hanno chiesto di far luce sul fatto che, nonostante gli stanziamenti del governo e l’accordo sottoscritto dalle organizzazioni sindacali «in data 6 luglio 2020, ad oggi nessun lavoratore ha percepito quanto destinato da Roma, secondo i criteri concordati». Nella sua interrogazione, Sapia ha richiamato i ministri della Salute e dell’Economia sulla necessità che «prima della magistratura dovrebbe fornire chiarimenti il governo, in ordine alle questioni riassunte». «Mi auguro – commenta Sapia – che questi gravi e vergognosi ritardi convincano il governo a sostituire al più presto i commissari alla Sanità calabrese».
Comunicato stampa