Corigliano Rossano – Sono trascorsi circa 10 giorni dall’incendio del capannone di Sant’Irene su cui la magistratura ha aperto un’inchiesta. Tutto il fabbricato è ora stato sottoposto a sequestro su mandato della procura della repubblica del tribunale di Castrovillari. L’obiettivo è risalire alle cause. Sono stati assunti i software che registrano h24 le immagini interne ed esterne alla struttura, utili a risalire a una eventuale ipotesi dolosa. Massima è la riservatezza circa le indagini. Quel che invece fa discutere e allarma soprattutto chi vive in quella zona è il continuo perdurare di piccole fiamme e relativi fumi a rischio diossina. C’è chi ipotizza ritardi nelle operazioni di definitivo spegnimento. Il problema in realtà è che cedendo la copertura, la stessa si è posizionata su tutto il materiale facilmente infiammabile ragion per cui di volta in volta sorgono piccoli focolai. Al fine di definire le operazioni è necessario un maxi intervento di rimozione della copertura che i vigili del fuoco non possono effettuare per mancanza di appropriati mezzi oltre che per ragioni di sicurezza in quanto vi è anche il rischio di ulteriori crolli ( struttura 4000 mila metri quadrati). Sarebbe necessario dunque un intervento di demolizione a cui il privato, tra l’altro, non può procedere proprio perché la struttura è oggi sotto sequestro.