I FATTI I due erano stati tratti in arresto la sera del 20 marzo scorso nell’ambito di un articolato servizio predisposto dai Carabinieri sul territorio di Corigliano Rossano finalizzato alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Nel corso del servizio, effettuato da militari in uniforme e in abiti civili, era stata controllata l’autovettura condotta da Antonio Vitale con a bordo Giuseppe Campana, entrambi già noti alle forze dell’ordine. All’esito della perquisizione, erano stati rinvenuti n. 5 panetti di hashish occultati nella tasca interna del giubbotto indossato da Campana e ulteriori n. 20 panetti all’interno dell’autovettura, sotto i sedili lato conducente e passeggero per un totale complessivo di circa 2,5 chilogrammi. I militari avevano inoltre eseguito un’ulteriore perquisizione presso le abitazioni dei due, mentre dall’esame speditivo narcotest veniva acclarata la natura della sostanza stupefacente del tipo hashish. Al termine delle operazioni, Campana e Vitale erano stati quindi tratti in arresto e condotti presso la Casa Circondariale di Castrovillari.
IL RIESAME Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, in accoglimento delle tesi avanzate dalla difesa, ha sostituito la massima misura cautelare carceraria alla quale erano sottoposti entrambi gli indagati con quella meno afflittiva degli arresti domiciliari.
(comunicato stampa)