Corigliano Rossano – La condotta sottomarina del depuratore di Lido Sant’Angelo necessita di un immediato intervento manutentivo e di messa in sicurezza. Il rischio di una eventuale deflagrazione è alto. Si tratta di un impianto ultradatato, non più in grado di sopportare gli elevati flussi del periodo estivo. E anche i costi manutentivi non sono poi così bassi: da una prima stima occorrebbero almeno 150mila euro, poiché si prevede l’utilizzo di macchinari e strumenti di settore, nonché l’impiego di sommozzatori specializzati chiamati a controllare le condizioni della condotta sottomarina del depuratore, soprattutto dopo le mareggiate invernali e l’alluvione del 2015. Occorre quindi una immediata ispezione della condotta, al fine di monitorare e tenere sotto controllo l’impianto a tutela e salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosistema marino. Sul depuratore in questione le verità sono alternanti: da un lato sindaci e burocrati finiscono sott’inchiesta (di recente assolti) con l’accusa di essersi resi responsabili del mal funzionamento dell’impianto determinando inquinamento marino, dall’altro vengono diffuse notizie circa l’avvio di prelevamenti a campione inviati al laboratorio chimico di microbiologia i cui esiti accertano la balneabilità del tratto di mare prospiciente. Il problema dovrà essere risolto con immediatezza prima che accada l’inevitabile. A lungo termine è invece auspicabile la conclusione del procedimento attinente il depuratore consortile Corigliano Rossano , attualmente al palo per ragioni burocratiche attinenti il rinvenimento di interdittive antimafia. Nel 2015 si dava notizia in pompa magna della conclusione della fase tecnico-operativa di un’opera strategica il cui iter ha avuto inizio nel settembre 2011, dopo i diversi step burocratici attraverso la Regione Calabria ed il Ministero Ambiente. Un finanziamento pubblico-privato di circa 25 milioni di euro. Il depuratore, che avrà una struttura a moduli, convoglierà i reflui delle due Città. Il complesso di decantazione e purificazione delle acque, come suo principio di fondo, mira a superare, in maniera definitiva, l’annoso problema degli impianti di depurazione di Rossano, collettando e trattando le acque nere in questa nuova e moderna struttura che sorgerà nei pressi del torrente Cino piccolo, lontano dalle abitazioni e anche dall’area in cui è prevista la costruzione del nuovo Ospedale della Sibaritide.