Con le ultime elezioni amministrative, con molta probabilità, è finito nel nulla un preciso disegno trasversale, un progetto evidentemente non soltanto politico. Non si riesce a spiegare diversamente quello che appare giorno dopo giorno come un goffo tentativo di delegittimazione messo scientificamente in atto non soltanto ai danni dell’immagine mia personale ma della stessa storia politica, sociale ed economica di questa Città e di ciò che il suo sviluppo ha indubitabilmente rappresentato in tutto il territorio. È quanto dichiara Giuseppe CAPUTO intervenendo nel merito di quella che definisce un’azione mediatica mirata ed orchestrata a suo danno da chi e da quanti avevano forse immaginato, sperato e sponsorizzato un diverso esito elettorale ed altri scenari, non soltanto amministrativi per il futuro di questa Città. Non so – afferma CAPUTO – se chi oggi si nasconde dietro l’infamante campagna denigratoria ordita e messa in atto contro la mia persona e contro la storia personale e politica di cui vado fiero potrebbe esibire, a dimostrazione della propria evoluzione economica, le stesse credenziali, le stesse prove provate di trasparenza, di correttezza, di libertà e di integrità che sono, al contrario, lo specchio di tutta la mia esperienza a servizio di questa città: dei successi e degli insuccessi, delle scelte di cui continuo ad essere convinto e che rifarei così come degli errori, personali e politici. Tentare di accreditare, in un’opinione pubblica che è stata co-protagonista dello sviluppo cittadino degli ultimi decenni, una ricostruzione falsa del sottoscritto, al quale oggi si tenta di addebitare tutto e il suo contrario, diventa un inutile esercizio distruttivo e per certi versi maniacale che nasconde vecchi complessi mai superati.Reiterare, in ogni caso, questo tentativo, infarcito di accuse gravi delle quali si risponderà in altre sedi, non potrà contribuire in alcun modo né a riscrivere la storia di questa città da parte da chi da sempre nell’ombra vorrebbe rivestire oggi i ruoli addirittura del censore, né ad invertire quello che è stato un chiaro responso elettorale. Dal quale c’è chi è uscito vincitore e chi, invece, perdente: bisognerebbe soltanto saper prenderne atto. Qualunque fosse stata l’eventuale vera partita in gioco. Così come si fa in una democrazia sana tra competitori sani. Per quel che mi riguarda, non ritenendo igieniche per la salute democratica della nostra comunità certe forme di violenza mediatica degne di mittenti ed esecutori, pur restando a disposizione di tutti per un qualsivoglia confronto pubblico sul passato, sul presente e sul futuro della nostra Città, non mi abbasserò ai livelli di mediocre scontro personale ai quali taluni vorrebbero portare oggi il confronto politico. E come ho sempre fatto continuerò, ancora una volta dai banchi dell’opposizione ad offrire democraticamente il mio contributo dialettico per la crescita sociale e civile di Rossano nel territorio. (Comunicato)