ROSSANO Medico colto da malore durante il servizio, si trova ora in rianimazione e in coma farmacologico. È accaduto nella giornata di domenica, quando il medico è stato chiamato dal presidio ospedaliero “Nicola Giannettasio” attraverso lo strumento della reperibilità. Ma, appena giunto in ospedale, mentre la situazione era già concitata per la presenza di un paziente in stato di ebbrezza accompagnato dai carabinieri, il professionista 64enne ha accusato un improvviso malore. Trasportato anche all’ospedale di Cosenza per ulteriori accertamenti, l’uomo è stato poi ricoverato, in coma farmacologico, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Rossano. La diagnosi è “edema polmonare”. La vicenda riaccende i riflettori sulle condizioni in cui lavorano gli operatori sanitari, soprattutto quelli dell’emergenza, settore in cui vi è ancora una grave carenza di personale medico e paramedico che determina, oltre ai disagi per l’utenza, anche tensione e surplus di lavoro per i sanitari effettivamente in servizio. L’episodio non si esclude possa dare il via ad una indagine sulle condizioni di lavoro nelle strutture ospedaliere e nelle postazioni di emergenza nonché sul rispetto della direttiva europea circa le turnazioni e gli orari di servizio. Gli stessi carabinieri del Nas, che nei giorni scorsi hanno effettuato un blitz nelle postazioni di Pronto soccorso di Rossano e Corigliano su disposizione del Ministro Lorenzin dopo i fatti verificatisi a Nola, hanno in effetti constatato l’organizzazione del lavoro. Il tutto al fine di tutelare gli operatori sanitari. Il paradosso è che “sulla carta” medici e infermieri ci sono, il numero è adeguato all’utenza. Ma dove sono finiti? Dove sono medici e paramedici che pure sono stati assunti nelle postazioni di emergenza? E qui si apre il capitolo dei cosiddetti “imboscati” su cui i vertici della sanità calabrese avevano annunciato azioni ad hoc, ad oggi ancora senza grossi risultati. In più occasioni si è tentato di attingere da graduatorie e a cercare medici e infermieri (servirebbero 3 medici al pronto soccorso di Rossano e almeno 2 a Corigliano, oltre ad una decina di infermieri) ma finora nessuno sembra essere disposto a lavorare nelle postazioni di emergenza. Intanto, la tensione e lo stress sono palpabili, sia per il personale sia per l’utenza. Nella sola mattinata di ieri, al pronto soccorso di Rossano vi erano 21 pazienti in attesa di ricovero. I posti letto scarseggiano e i disagi aumentano per tutti.