I FATTI I fatti risalgono al primo dicembre 2017 data in cui la vittima si recò, verso le ore 14.00 circa, con le proprie gambe, presso il pronto soccorso dell’ospedale di Rossano, lamentando dei dolori in corrispondenza della coscia sinistra sulla quale aveva impiantato un catetere. Dopo circa tre ore, nelle quali nel frattempo i dolori si erano intensificati e spostati nella zona addominale, venne sottoposta a visita medica ed un’ora dopo sottoposta a Tac che evidenziò una emorragia in corso. Dopo ulteriori due ore, venne effettuata un’altra Tac da cui emerse come il quadro clinico non fosse migliorato. La donna morì intorno alle 3.00 del giorno successivo.
IL PROCEDIMENTO Dopo l’esame autoptico, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari chiese l’archiviazione del caso, non rinvenendo in capo al personale sottoposto ad indagini elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio. Avverso tale provvedimento, gli avvocati Meles proposero opposizione, contestando punto per punto l’intero elaborato peritale e la relativa richiesta formulata dal PM, sostenendo invece l’esistenza di profili di responsabilità. In seguito a tale opposizione e all’esito dell’udienza celebratasi lo scorso mese di maggio, il Gip dispose ulteriori indagini da parte della Procura nell’ambito delle quali si procederà ora alla perizia medico legale nelle forme dell’incidente probatorio al fine di delineare le cause del decesso. In qualità di periti, sono stati incaricati tre medici specialisti.
(comunicato stampa)