Rossano. Protesta operai, si prospetta nuova notte all’addiaccio

Corigliano Rossano – Per gli ex addetti al verde pubblico si prospetta una nuova notte all’addiaccio. Niente cellulari né scala con cui sono saliti sul tetto. Solo il minimo indispensabile per alimentarsi. Si tenta una mediazione al fine di trovare una soluzione, ma il contesto sembra non essere molto favorevole. Sul posto i vigili del fuoco , polizia, carabinieri, polizia municipale, e un presidio permanente del 118.

Intanto Flavio Stasi, coordinatore del movimento Corigliano Rossano Pulita “esprime forte preoccupazione per le condizioni di questi cittadini che hanno deciso di attuare questa forma di protesta perché letteralmente disperati.

È vero che si stanno creando dei disagi alla viabilità, è vero che si stanno creando dei disagi alla scuola quindi ai genitori ed alle famiglie, ma è altrettanto vero che anche quei padri di famiglia vorrebbero passare il fine settimana a casa, vicini ai propri cari, e non sdraiati sulle tegole di un tetto gelido.

Le Istituzioni e la cittadinanza non restino indifferenti, non possiamo restare indifferenti.

Ricordo che la causa di questa drammatica situazione è da ricercare tutta nelle nefaste scelte dell’ultima amministrazione comunale che prima con due gare “farlocche”, e poi con affidamenti diretti per un periodo minimo, ha di fatto abolito il servizio del verde pubblico e demolito lo stato lavorativo di queste persone, le quali vengono da percorsi anche difficili.

Per queste ragioni continuo ad esortare l’amministrazione comunale a ricercare le risorse non per fare regali assistenzialistici, bensì per ripristinare il servizio verde pubblico di cui la città di Corigliano-Rossano ha effettivo bisogno per migliorare il decoro urbano.

Ma voglio inoltre pubblicamente chiedere al Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, di prendere a cuore questa situazione e supportare l’amministrazione commissariale nella ricerca di una soluzione definitiva per queste persone, anche mettendo a disposizione delle risorse dal bilancio regionale.

Il mio appello non è soltanto di facciata. Una parte di queste persone vengono dai bacini regionali, e spesso per sostituire l’opera di questi lavoratori vengono chiamate in causa strutture regionali come quella di Calabria Verde, sottraendo risorse umane a servizi altrettanto importanti come la prevenzione degli incendi.

In attesa che una amministrazione comunale seria affronti definitivamente il problema, l’intervento della Regione Calabria potrebbe essere decisivo per superare questo assurdo stallo che grava sulle spalle di questi lavoratori e, conseguentemente, sull’intera comunità.

Serve che le istituzioni tutte si assumano la responsabilità di dare delle risposte a chi, istituzionalmente, è stato letteralmente preso in giro per più di un anno”.

 

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