Se crediamo ancora nella possibilità che il Tribunale di Rossano sia riaperto, incontriamoci sabato 12 marzo 2016, alle ore 10,30, nella sala della delegazione comunale di rossano scalo (vicino all’ospedale), per discutere in un dibattito pubblico della proposta di non presentare liste e candidatura alcuna alle elezioni comunali, per protesta contro la ingiusta, illegittima e vergognosa chiusura del nostro Tribunale e l’accorpamento a quello di Castrovillari.
Su questa mia proposta si sono avute diverse convergenze e qualche resistenza. Non posso certo biasimare coloro i quali hanno espresso perplessità. Cosi come non posso non concordare con chi assume che non tutto si è fatto per salvare il nostro presidio di giustizia.
Tuttavia, l’analisi degli errori del passato deve servire per migliorare e per evitare che altri sbagli si compiano. Io credo che ancora oggi tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’area della Sibaritide e della Sila Greca ricadente nell’ex circondario del Tribunale di Rossano abbiano il dovere di continuare a battersi per far si che sia eliminata tale macroscopica aberrazione.
Fare saltare le elezioni comunali rappresenta un atto di civile ribellione contro uno stato che nei confronti di questo territorio si è comportato da patrigno che fa differenza fra figli e figliastri. E’ stato chiuso il Tribunale di Rossano senza alcuna valida ragione, contro ogni logica ed ogni criterio legale.
E’ stato penalizzato un territorio che oggettivamente e per comune considerazione è fra i più floridi ed importanti della Calabria. Sono state danneggiate due realtà urbane come Rossano e Corigliano Calabro fra le più sviluppate socialmente ed economicamente e, in assoluto, fra i comuni più popolati della Regione; anche più di qualche capoluogo di provincia. Due comuni che sono fra i pochissimi in Calabria in continua e costante crescita anagrafica.
Rispetto a tutto questo è nostro dovere continuare ed inasprire la battaglia per farci restituire un nostro diritto ancestrale.
La Città di Rossano ed il suo comprensorio non meritano quanto riservatoci da menti diaboliche che, utilizzando strumentalmente il proprio ruolo e le proprie funzioni e anteponendo interessi di parte, di bottega e clientelari, con corrispondente violazione di specifiche norme di legge e, pertanto, “facendo carte false”, hanno reso possibile la chiusura del Tribunale di Rossano, a vantaggio di altre realtà territoriali della Nostra Regione, ben meno meritevoli e che non avevano e non hanno i requisiti di legge per mantenere aperti i loro presidi di Giustizia.
Non può continuare a passare l’idea che qualunque nefandezza ci venga propinata ci lascia indifferenti; di questo passo questa area sarebbe destinata a morire.
Mandiamo un segnale forte al governo nazionale ed a quello regionale. Iniziamo con il fare saltare le elezioni ma andiamo avanti con continuità con altre forme eclatanti di lotta.
Rossano e tutto il territorio vanno difesi oltre ogni possibilità.
INSORGIAMO TUTTI INSIEME! Che gli errori commessi non si ripetano più! Impariamo dal passato PER RIPRENDERCI IL FUTURO!