I FATTI I fatti da cui ha origine la vicenda risalgono al mese di dicembre 2016, quando il 56enne notava su un manifesto funebre relativo al decesso di un cittadino rossanese, un riquadro con delle frasi a contenuto diffamatorio. Nello specifico, nello scritto ci si riferiva a lui con il soprannome con il quale è conosciuto sul territorio rossanese e lo si accusava di coprire i manifesti dietro corrispettivo in denaro. Constatata la diffusione di tali manifesti contenenti il riquadro con le scritte ritenute diffamatorie, l’uomo procedeva a depositare presso la Procura della Repubblica di Castrovillari un atto di denuncia–querela nei confronti dell’allora titolare dell’agenzia che, secondo l’accusa, ne avrebbe consentito l’affissione.
IL PROCESSO Nell’ambito del procedimento penale che ne è scaturito, il 56enne A.D., costituitosi parte civile, è già stato sentito dinanzi al Giudice del Tribunale di Castrovillari, che ha poi aggiornato l’udienza a fine giugno per l’escussione di ulteriori testimoni. Il reato di diffamazione è severamente punito nel nostro ordinamento e, ancor di più, quello perpetrato con l’uso della stampa che prevede fino a tre anni di reclusione.
(comunicato stampa)