Il sig. M.V «ha cercato di risolvere un contenzioso con l’agenzia di assicurazione e si era piazzato sotto l’agenzia, non certo per compiere un reato, ma solo ed esclusivamente per poter sensibilizzare l’opinione pubblica sul suo caso. Allora, perché fa tanta notizia un uomo che cerca in qualche modo, anche sbagliando, di sensibilizzare l’opinione pubblica, e per ciò viene sottoposta ad una misura cautelare restrittiva, mentre tanti altri, che di fatto commettono reati ben più gravi ed infamanti sono a piede libero?
Aggiungo che il motivo per cui il sig. M.V. si è incatenato, è stato solo perché questi aveva investito gli unici suoi risparmi € 20.000,00 su una polizza assicurativa con scadenza ottobre 2013 e quando gli venne comunicato che vi erano dei problemi per lo svincolo del denaro (in questo periodo di forte crisi) e non riuscendo a trovare nessun avvocato sul territorio di Rossano che lo aiutasse per seguire la sua pratica, decise, di fare l’atto eclatante, ossia legarsi con una catena ad un palo della luce. Il sig. M.V., mai pensava che il Suo gesto venisse considerato un reato, e soprattutto che venisse denunciato per un reato infamante come quello che oggi lo vede persona indagata, , denuncia che oggi, ripeto, una persona di oltre 70 anni con una moglie gravemente malata, si vede costretto alla privazione della propria libertà.Il sig. M.V. riusciva ad avere il Suo denaro solo rivolgendosi (sempre con un gesto eclatante) al direttore generale DELL’ASSICURAZIONE, il quale consegnava tre assegni . Dopo tale consegna, per dimostrare alla Sua agenzia d’assicurazione di aver ottenuto il proprio denaro, il SIG. M.V. ripete il Suo gesto e comunque riusciva a parlare con il responsabile dell’agenzia o chi per lui, spiegando che finalmente era riuscito a riavere i suoi risparmi».