Gli occhi sono organi che si abituano a tutto e naturalmente condizionano la mente. Se in un posto, una piazza, un marciapiede, particolarmente pulito, vedono una sola cicca di sigarette a terra, al nostro cervello arriva l’input che quel posto è sporco. Se costantemente, così come accade a Corigliano, vedono sporcizia, prostitute, incompiute, buche, si abituano a tal punto che in poco tempo, al nostro cervello, sembra tutto normale.
Così come la mancanza di un vero e proprio confronto politico, o addirittura scontro, porta ad una forma di apatia e rassegnazione pericolosissima per il futuro della comunità. Ben vengano, dunque, le critiche anche aspre, se fatte pubblicamente e non su un marciapiede. Pochi altri, insieme a me, abbiamo denunciato tutto ciò che c’era da denunciare, ora però è tempo di proposte per conoscere il pensiero di chi ha passione politica e vuole ancora mettersi a disposizione dei propri concittadini.
Dal centrodestra mi piacerebbe sapere se Giovanni Dima (a mio giudizio l’unico che oggi potrebbe rappresentare questa parte politica) fosse sindaco come guiderebbe il Comune; come la pensano e quali proposte arriverebbero dal PD; mi piacerebbe sapere come ci amministrerebbe Aldo Algieri, già candidato e sostenuto da più parti fuori dai partiti.
Personalmente sono per il rigore più assoluto e, se non trovassi amici e cittadini disposti a sostenere una mia candidatura, sarei pronto a dare il mio contributo, senza guardare l’appartenenza politica, a chi presentasse un programma vero, efficace e di rottura con tutti coloro che sguazzano approfittando della incapacità di chi ci sta governando.
Se chi vuole fare politica oggi non ha coraggio o non è in grado di guardare in faccia la realtà, a mio giudizio, è meglio che se ne stia a casa. La situazione coriglianese, come nel resto del Paese, è molto grave ed oggi, più che mai, è necessario difendere le famiglie povere o i giovani che non possono permettersi il lusso di avere figli per mancanza di reddito. E’ necessario incoraggiare il ceto medio, difendere gli interessi legittimi delle piccole imprese artigiane, spesso a conduzione familiare, e ripartire con una politica di investimenti, di riqualificazione urbana sfruttando tutte le risorse naturali del nostro territorio. Ce la possiamo fare, il potenziale non manca, è necessario far crescere tutta la classe dirigente e governare con grande determinazione.
Cataldo Russo