La Cgil è fortemente preoccupata per i disagi causati dal crollo del viadotto Italia e le conseguenze che sta producendo al Paese, alla Calabria, alla Sicilia nei collegamenti in entrata ed uscita.
Nei giorni scorsi avevamo già denunciato tale disagio con la richiesta al Governo di un tavolo nazionale, raccogliendo gli allarmi provenienti dalle popolazioni, dalle Imprese, dai lavoratori per l’impatto devastante che il provvedimento di chiusura ha determinato.
L’assenza di una adeguata viabilità alternativa sta mettendo in ginocchio i collegamenti delle aree interne del Pollino e del Tirreno Cosentino. La statale 106 Jonica, quasi depredata dell’ulteriore investimento del macrolotto Sibari-Roseto non è assolutamente in grado di rappresentare un’alternativa sicura per gli automobilisti.
In questo contesto, vi è stato fino ad ora un solo confronto istituzionale e sociale con Anas per discutere delle compensazioni territoriali che non sono però sufficienti per risolvere il problema.
Occorre da subito una reazione delle istituzioni, delle parti sociali, delle popolazioni e dell’intera società civile per una mobilitazione utile a chiedere al Governo, provvedimenti, misure ed interventi urgenti e di supporto economico per adeguare e creare la viabilità alternativa e sostenere il già debole apparato produttivo e i servizi territoriali e regionali.
Auspichiamo che i lavori di rafforzamento programmato sul pilone danneggiato del viadotto Italia si possano svolgere con la massima rapidità per il ripristino dell’autostrada, non è possibile aspettare settimane e mesi.
Con la chiusura dell’autostrada, l’intero sistema della logistica Calabrese è nel caos totale, per questo confidiamo che il nuovo Ministro delle infrastrutture Graziano Delrio possa da subito convocare un tavolo di emergenza sull’intero sistema della logistica e dei trasporti in Calabria.