Appare evidente che la guerra in Ucraina sarà più lunga del previsto e che le sanzioni alla Russia avranno, anche, delle palesi ripercussioni sull’economia italiana e, in particolare, sul sistema energetico. Importiamo gas e petrolio, non avendo alcuna autonomia e autosufficienza e, quindi, il futuro dell’Italia dipende da questi rapporti e, pertanto, dalle decisioni di altre nazioni. Provvedimenti scriteriati del passato hanno reso la Nazione fragile e debole nel campo dell’energia,allorquando, per motivi banali e di campo, si è deciso di dire no al nucleare per presunti possibili pericoli e danni. Affermazione del tutto falsa essendo l’Italia circondata dalle centrali nucleari della Francia, dell’Austria e delle restanti Nazioni, che hanno, invece ed intelligentemente, ritenuto di proseguire su questa strada. Ora ci troviamo in deficit energetico e con prezzi all’inverosimile, con gravissimi danni per le imprese e le famiglie. E cosa dire poi dei tantissimi pozzi esistenti nei nostri mari che sono stati bloccati e chiusi ed hanno, ulteriormente, indebolito il sistema italiano? Un passato di pesanti errori ideologici che hanno distrutto il sistema energetico italiano senza, nemmeno, prevedere una alternativa sostenibile.
Le misure che il Governo si appresta a deliberare sono,certamente, insufficienti e non possono garantire un ritorno alla normalità. Sono importanti per cercare di alleviare le difficoltà odierne per le famiglie e le imprese, ma non possono garantire un ritorno alla sufficienza, senza ulteriori aumenti. Ed allora, con coraggio e determinazione, bisogna percorrere delle diverse strade: dalla riapertura dei pozzi attivi inspiegabilmente chiusi, dalla ricerca di nuove fonti energetiche, dall’utilizzo dell’idrogeno, dalla creazione di nuovi rigassificatori, ripartendoli in tutta Italia. Concentrare questi in un’unica zona vuol dire essere facilmente aggredibili e non garantire quella sufficienza che la Nazione merita. Senza aggiungere che la creazione di una struttura del genere al Sud consentirebbe quella creazione di sviluppo ed occupazione che, sicuramente,questo merita anche per diminuire l’esistente divario. Ed allora, senza se e senza ma, spingiamo tutti affinché interventi del genere siano eseguiti nel mezzogiorno. Gioia Tauro era stata scelta nel passato per il posizionamento di un rigassificatore avendone tutte le caratteristiche necessarie. Non abbandoniamo la strada maestra per rafforzare delle zone che, sicuramente, hanno meno bisogno di interventi della Calabria. Cominciamo a ragionare per il bene del mezzogiorno avendo ben presente l’inaspettato scenario che questi ultimi mesi hanno evidenziato. Siamo vera classe dirigente che sa scegliere e decidere per il bene della propria comunità. Meno annunci e più fatti.
Il Commissario Regionale Lega Giacomo Francesco Saccomanno