Aggressioni di ‘ndrangheta. Il clima in città si fa rovente. Ben quattro nel giro di 24 ore in ordine sparso. I carabinieri ne contabilizzano due, ma altre fonti parlano di un numero diverso, anche perché i destinatari dei pestaggi smentiscono le aggressioni. Colpito il clan riconducile alla famiglia Acri. Una affronto che va al di là della tesi secondo cui l’attacco congiunto sia stato sferrato a causa della decisione di Nicola Acri di essersi pentito. C’è chi ci vede dell’altro. Ed è su questo che si sta spostando l’attenzione. A quali dinamiche rispondono queste azioni punitive? Lotte di supremazia territoriali o altro? Sono interrogativi su cui gli investigatori lavorano a tutto campo. Sul piano delle indagini sono state assunte le immagini di videosorveglianza del luogo in cui è stato pestato Gennarino Acri, 39 anni, fratello di Nicola. Assunte le immagini anche nei luoghi in cui sono avvenuti altri pestaggi in uno dei quali è stato dato persino alle fiamme il motorino del destinatario, anch’egli con precedenti penali alle spalle.
Per Gennarino Acri, che ha rifiutato il programma di protezione, punti di sutura alla testa e contusioni alla cassa toracica. L’uomo è ora ricoverato presso la divisione di Chirurgia dell’Ospedale “Nicola Giannettasio” di Rossano.