“Noi Con Salvini Rossano”, con una corposa delegazione, dopo Bologna, Roma, Pontida, Firenze, ad accogliere il suo leader l’11 marzo a Napoli, Rossano ci sarà. Oltre che per gridare tutto il dissenso, la rabbia e l’amarezza nei confronti di un governo centrale ormai in agonia da anni e in “fase terminale”, per una serie di considerazioni insieme alle delegazioni di tutta la provincia di Cosenza e quelle di Tutta la Regione Calabria, con il segretario Provinciale, Bernardo Spadafora e quello Regionale, Domenico Furgiuele. La scelta di Napoli non è un caso, né una simpatia rispetto alle altre Regioni d’Italia, ma, una scelta che rispecchia a pieno la realtà di gestione negativa della politica per tutto il Sud. Va ricordato inoltre e ribadito, che i mali del Sud, così come quelli della nostra Calabria, non sono di certo da imputare a questo soggetto politico. A Napoli per affermare un programma semplice, sull’immigrazione, sulla difesa del made in Italy, sulla Legge Fornero, sugli studi di settore, sulla famiglia, e chi ci sta ci segua. Segnale forte, inequivocabile. L’Italia deve ripartire tutta, da Nord a Sud, oppure rimarremo impantanati in questo grande mare di fango in cui anni e anni di malapolitica e cattiva gestione della cosa pubblica hanno formato. Si è scelto Napoli per dare un chiaro messaggio della politica che si vuole e si sta portando avanti; a Napoli come in tutto il Sud, non ci sono solo medici ed infermieri assenteisti e negligenti che rubano gli stipendi agli italiani ed il posto di lavoro a chi vuole lavorare davvero, a Napoli come in tutto il meridione, esiste anche gente seria che ha voglia di lavorare e dedicarsi ai problemi della gente, che purtroppo è dovuta scappare dall’Italia per cercare di fare fortuna altrove, o ancora di scienziati e ricercatori, come il Prof. Giordano, che pur mettendo a disposizione la loro indiscussa esperienza, non riescono a fare ricerca sul cancro in Italia; A Napoli si vuole gridare a tutto il meridione che non è più possibile che noi stessi ed i nostri figli si debba scappare altrove solo perché, l’unica cosa che riesce ad offrire il governo Italiano , sono promesse, chiacchiere ed elemosine che oggi chiamano “reddito di inclusione”. Bisogna avere la capacità di alzare la voce con forza e determinazione con chi, in questo particolare momento, ci sta letteralmente massacrando e che, non ha puntato la fiducia sugli Italiani, ma sulle Banche Italiane, pertanto, bisogna reagire e tornare a controllare la nostra moneta e i nostri confini! Saremo a Napoli per gridare che i dati di disoccupazione in Campania sono devastanti come in Calabria, in Sicilia, ed in tutto il meridione; oltre il 52% di gente che non ha lavoro e, solo una donna su 4 ha un reddito. Saremo a Napoli per gridare che non solo in Campania, ma anche in Basilicata, o Calabria per farsi curare bisogna raccomandare l’anima a Dio, o, se si ha la possibilità di accedere ad un finanziamento, spostarsi altrove, al nord o all’estero. Saremo a Napoli per gridare che cittadini devono poter liberamente scegliere chi li guida, che i leader vanno scelti nelle piazze, nei Comuni, nei paesi e nelle vie città per città. Non è possibile che le Regioni possano permettersi il lusso di rimandare al mittente (solo in Campania 2 miliardi) milioni di euro di finanziamenti solo per la incapacità di rispondere a bandi o di organizzare, tramite una forza di gestione che sappia programmare; tutto questo noi andremo a gridare ed esporre a Napoli. Un governo serio non deve “commissariare” solo Comuni per infiltrazioni mafiose, ma, anche e soprattutto Regioni incapaci di governare per il bene del paese.