Davvero una situazione quanto mai assurda, insensato, illogico e paradossale – esordiscono i salviniani per voce del proprio coordinatore Egidio Perri -. A raccontare storie del genere e non averle vissute, chiunque a stento ci crederebbe. Ma lo ribadiamo, le premesse non erano buone e non ci stancheremo mai a dirlo e ripeterlo. E’ stato un errore affidare Rossano a quel gruppo di persone che non ha avuto cognizione, dialettica e argomentazione politica in consiglio comunale per contestare eventualmente l’allora sindaco Peppino Antoniotti ma con il solo fine di mandarlo a casa anticipatamente e occuparne il posto. Ci sono riusciti a fare tutto ciò ma non sono riusciti, a oggi, a capirci qualcosa di come la macchina comunale va guidata. A oggi, dopo sei mesi di commissariamento, a questi vanno messi in conto altri mesi che ci potrebbero essere proprio di commissariamento se questa maggioranza non trova la quadra del cerchio e le previsioni non sono per niente rosee. Inoltre sono già cinque mesi del loro totale immobilismo, che hanno prodotto danni incalcolabili dal punto di vista organizzativo della macchina comunale, con tutto quanto ne sta conseguendo: risorse economiche e finanziarie, assetto degli uffici, problematiche dei cittadini. Già, i problemi della cittadinanza. La prima cosa che mi viene in mente – continua Perri – su quanto sta succedendo in questi giorni, è che per spegnere i fuochi della maggioranza, non abbiamo neanche l’acqua. Problema non nuovo certo, ma che negli anni passati erano arginati – chiarisce Ernesto Diacono del Direttivo Cittadino -. Ricordo da bambino le vasche, bidoni e secchi da riempire, quando c’era quel poco di acqua che arrivava dalle tubature, per poi utilizzare per le primarie necessità. Ed oggi il problema vien fuori, e con difficoltà ci si impegna per arginarlo e risolvere il problema. Molti anni addietro, si approcciavano a studi che l’amministrazione aveva fatto o doveva fare, sulla quantità di acqua che si poteva recuperare dalle falde acquifere della nostra montagna, considerando che le tubature erano in pessimo stato e più del 50% di acqua si disperdeva durante la sua scesa a valle per depositarsi in una vasca posta nelle prossimità della chiesa di San Bartolomeo. Poi si è passati ai pozzi e quindi all’aiuto delle pompe a immersione, per dare la spinta all’acqua di salire fino al punto più alto della città. Non prendendo in considerazione che le tubature non erano state progettate per quel tipo di pressione e alla veneranda età che questi avevano, quindi potrebbero essere causa di rotture e cedimenti improvvisi delle stesse. Oggi – fa notare ancora Diacono – come tanti anni fa si dà colpa al numero delle persone che nel periodo estivo aumenta e quindi c’è più consumo, facendo scendere la pressione e quindi in alcune parti del paese non arriva. Discorso accettabile per la parte alta del paese, ma per c.da Donnanna che si trova allo scalo, qual’è la scusa? Quali sono i problemi? Ieri sulla questione – continua Perri – in un contesto di richieste con risposte reciproche e di accuse reciproche, c’è stato un acceso battibecco tra il sindaco Mascaro e l’ing. Di Salvo in pubblica via, laddove i cittadini di Sant Angelo hanno mosso una legittima protesta bloccando il traffico. Perché è impensabile poter pensare di lasciare privi di un bene primario anche un solo cittadino, un’intera zona, contrada diventa inconcepibile e quindi giustificata la presa di posizione dei cittadini di Sant Angelo che esasperati da giorni si sono riversati in strada, creando non poche difficoltà al traffico in entrata e in uscita da Rossano. Di sicuro, – conclude Diacono – non crediamo a quello che ci verrà detto a proposito, è sicuramente non staremo a guardare impassibili a questa problematica che oggi sembra una barzelletta.