In questo giorno così difficile, per la tragedia e il dramma che ha investito il centro Italia e di cui ci stiamo impegnando in una raccolta di beni e viveri senza precedenti in un partito politico, con tutta la rete regionale di NOI CON SALVINI, ci viene difficile, dare oggi retta e risalto al passato della brutta politica rossanese di sinistra, che trova un filo di fiato nell’anonimato da cui prova a uscire. Taluni pressappochisti che agiscono senza preoccuparsi affatto dell’esattezza e della precisione delle cose. Proprio per impegni importantissimi appena detti, saremo telegrafici ma ci sono cose che richiedono delle puntualizzazioni. A quanto pare dalle parti di Sinistra Italiana si deve aver toccato qualche nervo scoperto e si presume abbiano la cosiddetta coda di paglia, poiché nessuno li ha citati da nessuna parte, in nessun contesto e/o comunicato. Gli stessi, hanno voluto replicarci cogliendo l’occasione per farsi notare. Ad oggi infatti, di queste sigle, sottosigle e anonimi politicanti forse del passato, non se ne conosceva più l’esistenza. Consigliamo agli stessi firmatari, dei quali non cito neanche i nomi, evitando di rendermi partecipe nel dargli altra pubblicità che in questo contesto si vogliono ritagliare, di andare a farsi un giro/inchiesta per l’Italia, su cosa è l’accoglienza e come viene interpretata. Della delinquenza e delle violenze che si riscontrano giornalmente in maniera esponenziale. A fronte di tanto buonismo e moralismo, mi chiedo e ci chiediamo spesso, perché a oggi nessuno di questi, compresi da oggi i due soggetti firmatari, abbiano ancora accolto nelle proprie case e a proprie spese un solo clandestino? Lo faranno appena sarà in vigore una legge che “rimborsi” l’accoglienza di un clandestino a casa propria? Perché devono far imporre e far gravare, dietro la malapolitica di finto buonismo e moralismo, le spese di questa falsa accoglienza agli italiani? Quello che a tutt’oggi si vede dalle numerose prove video, barconi pieni di clandestini, invitando i suddetti a trovarsi la spiegazione del termine “clandestino” sui vocabolari, portati sulle nostre coste già preparati perchè staranno in hotel, vitto e alloggio gratis, telefonino e soldi in tasca, a spese degli italiani. Dall’altra parte invece, tantissimi sono i casi di italiani che non hanno casa e molte difficoltà economiche, e come oggi anche per accadimenti del passato, gli italiani per calamità naturali vivono nelle tendopoli e/o container da mezzo secolo! Invito inoltre i suddetti a visionare tutti i progetti SPRAR, nei quali non si hanno casi di integrazione di nessun tipo, ma solo guadagni per le associazioni e/o le cooperative che li presentano, in quanto in tutti i centri di accoglienza c’è solo un via vai continuo di clandestini. E se questi non si fermano in una cittadina, tramite struttura che li accoglie a lungo termine, come si possono integrare? Quindi soldoni investiti a vuoto, o lasciatemi passare il termine, “regalati”? Soldi investiti quindi, con il solo fine di arricchire i facenti parte al sistema business. Come si può, chiedo ancora, costruire posti di lavoro sulla clandestinità e quindi sulla illegalità? Quanto guadagna un operatore che “lavora” in una struttura che fa business sui clandestini? Forse 2/300 euro? A fronte di che tipo di lavoro? Pare uno stipendio consono a chi lavora? Che diritti hanno in ambito lavorativo? Il problema invece non si pone per chi sta ai vertici ovviamente!